La Sampdoria di Marco Giampaolo si appresta ad affrontare la Juventus. Nella gara valida per la 29ª giornata di Serie A, domani alle 18:00 i blucerchiati riceveranno la visita degli uomini di Massimiliano Allegri. I doriani sono reduci dalle sconfitte esterne contro Atalanta ed Udinese e vorranno approfittare del fattore campo per ritornare a fare punti vista la classifica assai deficitaria. Alla vigilia della gara contro i bianconeri, al canale ufficiale della società ligure ha parlato il tecnico della Sampdoria Giampaolo. Ecco le sue dichiarazioni.
“Dopo la partita contro l’Udinese ho detto “non ho capito dove sono”, ed ho dato un pò di titoli ai giornali. Era chiaro che mi stessi rivolgendo ai miei calciatori. Se io torno alla Samp, dove sono stato tre anni, so dove sono. Conosco la realtà Samp in ogni particolare però ci sta anche che poi venga strumentalizzato”.
“La situazione nostra la conosciamo. So che bisogna lottare, alzare il livello e giocare ogni partita come se fosse l’ultima. Conosco la situazione in cui siamo”.
“Può capitare di perdere ancora, ma non è quello il mio problema. La mia attenzione è focalizzata sulla prestazione, è questo il messaggio che voglio far passare e che deve essere chiaramente diverso. Le partite sono dieci e vanno tutte giocate al 100%”.
“Domani affronteremo la Juventus che è una squadra che sa prendersi le cose dentro una partita. E non lo devo direi io. Lo dice la sua storia e il campionato che sta conducendo fino ad oggi. Allegri l’ha rimessa in rotta dopo un inizio così così, oggi è una squadra consapevole e forte”.
“Non puoi giocare contro la Juventus sul piano individuale, non puoi non fare una prestazione all’altezza della situazione e poi il livello di attenzione in queste partite non può mancare. La Juventus è una squadra che se ha bisogno di spingere 50 lo fa, se deve spingere 80 lo fa, se deve gestire sa gestire, è una squadra che ha la consapevolezza di come si giocano le partite”.
“Da quando sono arrivato dico che le partite vanno giocate tutte senza guardare in faccia l’avversario. E quando mi arrabbio è perché voglio fortemente far passare questo concetto. Non ci devono essere partite da pronostico. Non esistono”.