Sampdoria, Ferrero svuota il sacco: “200 milioni di debiti? Non mi risulta”
Esce nuovamente allo scoperto Massimo Ferrero, che ha detto tutto sui debiti della Sampdoria e di tantissimi altri capi d’accusa. L’ex presidente blucerchiato ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco alcune delle sue parole.
Ferrero dice tutto, le sue parole: dai debiti a Garrone
Sulla retrocessione
“I tifosi non meritavano questa enorme delusione. Con me al timone l’incubo non ci sarebbe stato, ma da 18 mesi io nella Sampdoria non decido nulla. Non mi danno neanche un biglietto per entrare allo stadio”.
Il retroscena sull’acquisto della Sampdoria
“Prima della Sampdoria il mio nome fu accostato al Napoli, poi alla Roma, mi offrirono anche la Salernitana. Ma non volevo entrare nel calcio. Facevo 5-6 film di successo all’anno, li producevo e li distribuivo nei miei cinema: nel gergo romanesco me la suonavo e me la cantavo. Non avevo bisogno del pallone. Un giorno però mi fecero incontrare Edoardo Garrone, fu lui a cercare me e non viceversa. Fu lui ad offrirmi la Sampdoria, che era già in vendita da un paio di anni, ma senza acquirenti”.
Su Garrone
“Mi disse che la società sotto la sua gestione perdeva circa 30 milioni all’anno e la sua famiglia si era stancata di rimetterci i soldi. Regalata? Una verità parziale. Perché io ho pure ricomprato il marchio che era stato venduto a Banca Intesa per circa 30 milioni, ho quasi finito le rate da pagare. Garrone mi ha venduto il club a un euro, lasciato un contributo di 15 milioni e delle garanzie bancarie. D’altra parte se non avessi avuto dietro un imprenditore di spessore come lui pronto a intervenire in ogni caso di bisogno, non avrei mai preso la Sampdoria. Ma attenzione: con me Garrone ha risparmiato 30 milioni di perdite all’anno per nove anni. Si faccia il conto: sono circa 270 milioni. E durante la mia gestione io non gli ho chiesto nulla… Ora lui mi rinnega non è carino”.
Ridare la Sampdoria a Garrone?
“Garrone mi ha affidato la Sampdoria è ha sempre detto che se fosse accaduto qualcosa sarebbe intervenuto lui. Perfetto, lo dimostri, si riprenda la Sampdoria, gliela ridò a un euro, non voglio nulla per me. Basta fare un aumento di capitale e poi può darla al suo amico Barnaba o a chi vuole lui. Parli con il trustee Gianluca Vidal e con il mio avvocato Piermilio Sammarco, che ha provato invano a contattarlo”.
E i debiti per 200 milioni?
“Non mi risulta assolutamente una cifra così alta e comunque dei debiti accumulati nell’ultimo anno e mezzo devono rispondere altri. Quelli che hanno esonerato d’Aversa, poi fatto un contratto di tre anni a Giampaolo e tante altre operazioni di mercato clamorosamente sbagliate”.
La gestione attuale della Sampdoria
“Le quote sono della mia famiglia, ma ora la società è gestita da uomini non miei. Lanna neanche lo conoscevo. Lo sfacelo non porta la mia firma”.