Sampdoria, Audero e quella parata contro il Genoa da ricordare
Emil Audero è nato in Indonesia, il 18 gennaio 1997, a Mataram. La prima italiana ad accaparrasi il portiere è la Juventus, squadra con la quale esordisce in Serie A in quel di Bologna il 27 maggio 2017. Ha vestito poi le maglie di Venezia e, dal 2018, è sbarcato a Genova. Audero ha rinnovato il contratto con la Sampdoria fino al 30 giugno 2026.
Audero, una stagione conclusa col botto
La vittoria nell’ultimo Derby della Lanterna è stata determinata dal rigore parato da Emil Audero lo scorso 30 aprile, che ancora oggi viene celebrato dai tifosi della Sampdoria. Mimmo Criscito è stato ipnotizzato proprio dal portiere blucerchiato, condannando il grifone ad un’amara retrocessione in Serie B.
Audero si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, parlando sia della scorsa stagione che del futuro. Quest’ultimo, poi, non tanto lontano visto che manca poco più di un mese all’inizio della A 2022-2023.
La parata nel derby contro il Genoa è stata definita come “la parata più importante della carriera”.
“Sì. Non tanto per il gesto tecnico, quanto perché fu una gara spartiacque. Sul momento neppure esultai, perché magari uno prende gol un attimo dopo. E, comunque, nulla era deciso per la salvezza. Vivevamo un tempo sospeso in una stagione non entusiasmante”.
Prima di quella partita, un periodo difficile.
“Quando poi sono rientrato a Venezia ero felicissimo di giocare di nuovo, ed a parte la gara con la Salernitana ho fatto prestazioni sempre positive. Siamo stati bravi tutti, ma è chiaro che quella gara alla fine ebbe un peso enorme. Perciò a fine partita scoppiai a piangere. Vennero fuori le tensioni accumulate in tutto il periodo. Mi auguro che la prossima stagione sia diversa. Sarà un campionato tosto, ma ci conosciamo già e questo può essere un aiuto importante”.
Con i suoi compagni pensate al prossimo cambio di proprietà alla Samp, che potrebbe alzare così le sue ambizioni?
“Innanzitutto mi auguro che ciò avvenga per avere più chiarezza. Oggi si sentono tante cose… Personalmente, però, fino a quando non stringerò la mano al nuovo presidente non ci farò tanto caso. Auspico solo una società solida e forte”.