Antonio Candreva è diventato un perno dello scacchiere di Claudio Ranieri: ciò forse approva scontato in estate, ma dopo la questione che si è sollevata qualche settimana fa non c’era questa certezza.
Prima della partita con il Verona e subito dopo quella con il Napoli c’era infatti stato un piccolo fraintendimento, se così si può chiamare, tra l’ex Inter e il tecnico blucerchiato. Una serie di colloqui non andati a buon fine hanno spinto Ranieri a non convocare Candreva per la partita con gli scaligeri, concedendogli appena un minuto poi nel match successivo con il Crotone e solo 17 con il Sassuolo. L’87 dei liguri non si è abbattuto, ha continuato a lavorare e ha risposto con un assist nei pochi minuti racimolati con i neroverdi.
Da quel momento Ranieri non ne ha più fatto a meno. Nelle prime 3 partite del 2021 Candreva è sempre partito da titolare (in due occasioni ha giocato per tutti e 90 i minuti). Un bell’attestato di stima da parte di Ranieri che è stato ripagato dal calciatore con 2 gol nelle ultime due partite.
Candreva è diventato un punto di riferimento per la squadra, un calciatore capace di dare una grossa mano al terzino destro in fase di non possesso ma pronto a farsi trovare in area di rigore quando si tratta di concretizzare l’azione. Ieri addirittura (con lo Spezia) si è messo a disposizione della squadra in fase di costruzione, provando a velocizzare la manovra con ottimi cambi di gioco. Una prestazione maiuscola condita dalla perla del momentaneo 1-1.
Con Quagliarella spesso in panchina, Candreva è diventato il leader tecnico di questa squadra. Dirige i compagni in campo, si assume le responsabilità e trasporta sul terreno di gioco le idee di Claudio Ranieri. L’ex Inter sta attraversando una sorta di seconda giovinezza e anche i numeri lo confermano: in totale sono state collezionate 14 presenze in Serie A (12 da titolare) con 3 gol segnati e 4 assist a referto. Ottimi numeri che attestano come Candreva sia diventato ormai indispensabile per la Sampdoria.