Bologna, Mihajlovic: “Pareggio giusto. Guerra? Mi tornano emozioni di 30 anni fa”
La sfida tra Salernitana e Bologna finisce 1-1. Dopo il vantaggio di Arnautovic, Zortea ha inchiodato il punteggio sull’1-1. Ecco il commento di Mihajlovic ai microfoni di Dazn, dopo il pareggio con la Salernitana.
⏱ | Triplice fischio
Finisce in parità ⚖️#SalernitanaBologna #ForzaBFC#WeAreOne pic.twitter.com/Cw1NWXJH0i
— Bologna Fc 1909 (@BfcOfficialPage) February 26, 2022
Salernitana-Bologna, le parole di Mihajlovic a Dazn
Sul match
“Sapevamo che era una gara difficile e lo è stata, come sempre contro le squadre che lottano per non retrocedere. Hanno cambiato tanti giocatori e sono diversi dal girone d’andata. Abbiamo subito gol forse sull’unico loro tiro importa, poi la partita è diventata sporca e siamo stati un po’ sfortunati con la traversa nel finale. Penso comunque che il pareggio sia giusto. I ragazzi hanno provato a vincere fino alla fine: si poteva fare meglio, ma potevamo anche perdere e quindi bisogna accontentarci del punto. Li abbiamo trovati nel loro momento migliore”.
Come sono andati i tre attaccanti?
“Hanno fatto quello che potevano. Con tre punte bisogna cercare fare di più, ma si sono sacrificate e oggi non è stato facile”.
La partita è servita a dimenticare cosa sta succedendo in Ucraina?
“Quando ci sono le partite, uno si concentra su quello e scorda ciò che c’è fuori. Finita la partita, diventa dura da gestire. Fortunatamente non sono un diretto interessato, ma quando guardo la tv mi tornano le emozioni di 30 anni fa nel mio paese. I primi giorni di bombardamento nel mio paese era la prima notizia, poi piano piano è diventata meno importante e oggi non deve essere così. Tutti noi dobbiamo dare il nostro contributo, ma non solo adesso per qualche giorno”.
Sarebbe bello se raccontasse a sua nipote cos’era la guerra
“Fortunatamente sono pochi che sono passati dalla guerra. poi ci sono persone meno fortunate, come me o come gli ucraini che se ne ricorderanno finché vivranno. Bisogna far capire ai giovani che cosa sia la guerra, ma soprattutto ai politici perché sono loro che fanno le cose. Tutte le guerre sono uguali e nessuna guerra ha un vincitore”.