Sabatini: “Bologna una delusione, Saputo mi ha mandato via”

Sabatini

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Walter Sabatini, questa mattina, è protagonista di una lunga intervista a Tuttosport: “Sono deluso per come è finita a Bologna. Non sono andato via volontariamente, è stato il presidente Saputo a indicarmi la porta e io non ho alzato le barricate nonostante l’anno di contratto. Mi piacerebbe ripartire da club storici che in qualche modo mi assomigliano, come ad esempio il Torino o il Napoli”.

DYBALA – “Se parliamo di un top club, ipotizziamo il Chelsea così in Italia non si offende nessuno, proverei a prendere immediatamente Dybala. Immagino che tanti storcerebbero il naso sostenendo che Paulo non è fatto per la Premier. Ma Dybala è fatto per il calcio: è uno che, con le sue giocate inimitabili, accende la gioia, i compagni, le tifoserie. Purtroppo nell’ultimo anno è stato condizionato da tanti stop. La Juventus fa bene a tenerselo stretto”.

RABIOT – “Rispetto le opinioni di tutti, ma è avventato chi definisce Rabiot un centrocampista scarso o mediocre. Io non ho cambiato idea su Adrien! È fortissimo, ma ha un difetto: quando gioca male, per caratteristiche è uno che si nota e si prende i fischi. Ci sono tantissimi altri giocatori che quando fanno male passano inosservati. Se parliamo di top club con disponibilità importanti, lo prenderei. Altrimenti i mie primi due centrocampisti in lista sarebbero Pobega del Torino e Frattesi del Sassuolo. Pobega sembra un giocatore d’altri tempi, mai in crisi d’identità: gli altri si truccano, lui invece è fedele a se stesso. Penso che il Milan, dopo l’ottima annata con lo Spezia, gli abbia voluto far fare un passaggio ulteriore al Toro, ma dall’anno prossimo lo vedo titolare in rossonero”.

VLAHOVIC – “La Juventus sogna Vlahovic? Intanto bisogna fare i complimenti a Corvino, che questo straordinario bomber lo portò a Firenze a 17 anni. E anche a uno come Rino Foschi, che ai tempi del Palermo prese il giovane Cavani. Vlahovic appartiene alla categoria degli attaccanti decisivi: lo metto alla pari dei quasi coetanei Mbappé e Haaland. E ci metto pure Osimhen. Vlahovic èd ideale per qualsiasi big europea. A gennaio resta a Firenze. In estate lo vedo in Inghilterra o al Bayern, come erede di Lewandowski. Ma non fatemi pensare al bomber polacco. Forse è il mio più grosso rammarico di mercato. Ai tempi del Palermo, quando Lewandowski giocava ancora in un club della serie B polacca, l’agente Sergio Berti mi parlò di lui. Mi piacque e provai a prenderlo, ma Robert ci disse che preferiva giocare un altro anno in Polonia per avere più continuità. Il mio rimorso è di essermi fermato a questo messaggio e di non essere volato a casa sua per convincerlo di persona. Che attaccante straordinario!  Avrebbe meritato anche il Pallone d’Oro, ma vincerà il prossimo dal momento che Messi e Cristiano Ronaldo dovranno ritirare il Nobel per la fisica avendo sfidato e vinto per venti anni le leggi gravitazionali e di spazio-tempo fin qui conosciute”.

DZEKO – “Ho lavorato con Dzeko a Roma: oltre che un campione, è un ragazzo straordinario. La decisione di Marotta, Ausilio e Inzaghi di prendere Dzeko dopo Lukaku è stata lungimirante. Non capisco perché a Dzeko non abbia pensato anche la Juventus per il post Ronaldo. Con un tridente Dybala-Dzeko-Chiesa adesso i bianconeri avrebbero molti più gol, più punti e sicuramente l’Inter ne avrebbe diversi in meno. Dzeko, alla fine, potrebbe rivelarsi il colpo scudetto”.

ICARDI – “Come vedrei Icardi alla Juventus? Benissimo! Ho avuto Mauro all’Inter e l’ho potuto studiare da vicino. Innanzitutto è un bravissimo padre e Wanda è la mamma delle sue bambine. Poi Icardi in campo è uno speculatore dell’area di rigore, capisce prima dove arriva il pallone. In Italia segnerà sempre 25 gol, anche a 50 anni… E in ogni caso in campo non vanno le possibili beghe”.

SCAMACCA – “Ho sempre pensato a Scamacca come il centravanti della Roma del futuro e adesso lo potrebbe essere benissimo. Purtroppo, quando Scamacca era negli Allievi, feci di tutto per trattenerlo, proponendogli anche un contratto da prima squadra. Ma la famiglia viveva nella periferia di Roma e voleva fare questa esperienza in Olanda, al Psv. Magari Gianluca nella Juve non farebbe la differenza nel breve periodo come Icardi, ma è in fase di completamento e diverrà un top. Se in Italia il miglior centravanti è Vlahovic, Scamacca è il secondo”