Sabatini a sorpresa su Nainggolan: “È un delinquente”

Sabatini a sorpresa su Nainggolan: “È un delinquente”

(Photo by TOM GOYVAERTS/BELGA MAG/AFP via Getty Images)

Walter Sabatini è tornato a parlare del calcio italiano, della sua situazione e si è soffermato su Radja Nainggolan. L’ex ds ha parlato al canale Twitch della Gazzetta dello Sport. Ecco alcune delle sue parole.

Le parole di Sabatini: dalla voglia di tornare a Nainggolan

sabatini nainggolan
(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Sulla voglia di tornare

Ho una voglia nevrastenica di tornare, senza calcio sono un uomo dimezzato, perdo l’identità e non so a cosa pensare. La paura delle partite, la tensione, gli allenamenti… Ora mi sento ridotto a brandelli. Non è una mera questione professionale, ma esistenziale. Sono a pezzi senza lavoro”.

Sul legame con Nainggolan

“Quello che più mi ha fatto arrabbiare è Nainggolan a cui voglio bene come un figlio, ma è un delinquente, è uno che se gli metti davanti 7-8 shottini se li beve tutti. Per lui la vita è un gioco, ma ha dei buoni sentimenti. È un esibizionista, avrebbero dovuto aiutarlo di più i suoi compagni, non dovevano assecondarlo ma marcarlo stretto. Lui ha avuto sempre tutto quello che ha voluto, in campo è un giocatore di primissimo piano. Quello che gli ho visto fare a Roma non l’ho visto in altri giocatori”.

Delusione Paredes

Mi sta deludendo, ogni volta che lo vedo in campo mi viene un attacco di rabbia, sta avendo un’indolenza insopportabile. La versione attuale sembra prenda i tranquillanti”.

Sul Napoli e Kvaratskhelia

Il Napoli fa paura: bisogna esser bendati per non vedere che gioca per distacco il calcio più evoluto ed europeo tra le formazioni che giocano gli ottavi. Di Kvaratskhelia mi ha sorpreso l’impatto straordinario che ha in ogni partita, non va sulle montagne russe: gli dai la palla e intraprende con coraggio, sfacciataggine e direi anche con arroganza. Giocatore superlativo. L’avrei voluto prendere io”.

Sull’addio alla Salernitana

Ci siamo scontrati su una cosa evitabile, è stato un errore mio e non di Iervolino. Ho rammarico, perché non sono mai stato così tanto amato come a Salerno ed è un amore che ho restituito. Sento davvero questo sentimento per la città e per quelle persone, che ancora oggi mi scrivono messaggi di tutti i tipi. È veramente molto importante per me, mi tiene attaccato alla realtà: il calcio di oggi ti isola, i salernitani mi inchiodano al mio personaggio e sono grato per questo”.