L’amministratore delegato del Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge, intervistato da Repubblica, ha confermato l’inevitabile contrazione dei prezzi sul mercato. La crisi Covid sta colpendo pesantemente il mondo del calcio e durerà ancora a lungo secondo l’ex giocatore dell’Inter.
“Gli stadi vuoti sono il grande problema, che ha ripercussioni sul piano economico, naturalmente, ma impatta anche e soprattutto sulla nostra cultura. A forza di giocare senza spettatori, in un ambiente morto e senza emozione sulle tribune, il timore è che ci vorrà del tempo per ritrovare l’atmosfera di prima della crisi. Dal punto di vista finanziario, è difficilissimo per tutti, ma principalmente in Europa, dove i salari sono più alti, soprattutto nei grandi club. Molti di questi soltanto un anno fa erano considerati ricchi; oggi si può quasi dire che siano diventati poveri”.
“Dipenderà dal vaccino e dal Governo. Io spero a partire da marzo o aprile. Se riempissimo il nostro stadio al 20 o al 30% già basterebbe a riportare un po’ di atmosfera e di emozione. Non è solo una questione di soldi. Bisogna far rivivere la cultura del calcio”.
“Anche noi incassiamo dalle televisioni meno soldi che in passato. Durante la pandemia, la Bundesliga ha anche dovuto stringere nuovi accordi e le nostre entrate sono calate del 20%. Oggi i club della Bundesliga hanno 280 milioni in meno in tasca. È una quantità di denaro enorme. Se temo che la bolla dei diritti televisivi possa scoppiare? Non credo. Penso che le cifre torneranno al livello precedente alla crisi, e anzi saranno più alte. Le catene televisive sono quelle che hanno guadagnato di più in questo periodo, in particolare quelle a pagamento. Nel weekend della ripresa della Bundesliga c’è stata l’audience più alta di sempre. L’arrivo di nuovi operatori come Netflix, Amazon, Apple, contribuirà a un aumento dei diritti”.
“Nel 2019 il Bayern spese 80 milioni per Hernandez. Oggi probabilmente sarebbero la metà. Il calciomercato ha visto un calo del 50% l’estate scorsa. Ma questa è una buona notizia per il nostro sport. Prima della crisi, il calcio aveva perduto la ragione. C’è stata un’inflazione galoppante dopo l’acquisto di Neymar e di Mbappé da parte del Psg, tre anni fa. È un bene che sia finita. Bisogna riportare i salari a un livello più ragionevole”.
“Per me la Champions inizia veramente solo con la fase a eliminazione diretta. Serve una fase a gruppi più appassionante. Quella Final 8, che abbiamo avuto il piacere di vincere, è stata organizzata dall’Uefa in modo fantastico. Dove ogni partita è un dentro o fuori, le emozioni sono assicurate. Non puoi mai permetterti di allentare la tensione, come ai Mondiali. L’Uefa è pronta a prendere in considerazione un cambiamento”.
“Se siamo contrari al progetto di una Lega che potrebbe fare concorrenza alla Champions? Credo che quello attuale rimanga un buon sistema. I campionati nazionali rappresentano la base per qualificarsi alla Champions. Se hai il piacere di parteciparci, è la ciliegina sulla torta. Questo sistema è accettato e apprezzato dal pubblico. L’opinione dei nostri tifosi è fondamentale: ogni cambiamento dev’essere ratificato da loro“.