La rosa dell’Inter 2022/23 è ancora agli albori. I giocatori si sono ritrovati alla Pinetina, ma mancano ancora i big e i nazionali. Tra questi, i più attesi sono Lukaku, Lautaro Martinez e Barella, ancora fuori per vacanze, dato che la loro stagione si è conclusa più tardi del solito.
Però dalle parti di Viale della Liberazione, all’Inter HQ, i vertici societari e l’allenatore Simone Inzaghi sono già da settimane nel pieno del lavoro. L’obiettivo è quello di costruire la squadra che deve tentare l’assalto alla seconda stella. Assalto fallito la scorsa stagione, a favore del Milan.
Le manovre di mercato dell’Inter, però, sembrano ancora molto nebulose e senza un preciso piano. Tra necessità di vendere e grandi ritorni, l’Inter sembra destinata a costruire una squadra totalmente improntata all’attacco.
In porta Inzaghi ha la prima situazione ostica da elaborare. Dopo anni di dominio incontrastato, la titolarità di Samir Handanovic viene messa a rischio dalla presenza di André Onana. Il portiere camerunense, arrivato a parametro zero, aspira ad un posto da titolare con i neroazzurri. Ma lo stop per doping, che lo ha costretto a tornare in campo da meno di un anno, e qualche errore di troppo fanno sorgere dubbi ad Inzaghi.
Nel frattempo Handanovic, in scadenza a giugno 2023, si appresta a vivere, probabilmente, l’ultima stagione in neroazzurro della sua carriera. Difficile che lo sloveno accetti di buon grado la panchina. Soprattutto se Onana, che deve adattarsi ad un campionato dalla spinta e dalle caratteristiche radicalmente diverse dall’Eredivisie, dovesse non convincere sin da subito.
Inzaghi, nella prima conferenza stampa della stagione, ha escluso la possibilità di una staffetta tra i due portieri. L’opzione più probabile è che Onana parta dalla panchina e, dal prossimo anno, diventi titolare. Stessa soluzione adottata dalla Juventus con Szczseny e Buffon nel 2017/18.
Sicuramente il reaprto più critico dell’Inter è quello della difesa. I neroazzurri sono in scompenso numerico, avendo soltanto Skriniar, De Vrij e Bastoni come difensori centrali di ruolo. D’Ambrosio, sind al 2019, è stato adatatto in quel ruolo, così come è stato adattato Dimarco, nella rosa dell’Inter solo dallo scorso anno. Con l’addio di Ranocchia, andato al Monza a parametro zero, e di Kolarov, che ha risolto il contratto, il reparto è in piena emergenza.
Per quanto riguarda i tre titolari, anche in questo caso la situazione non è idilliaca. Skriniar sembra avere le valigie pronte per partire. Con il PSG pronto ad affondare il colpo con l’offerta definitiva tra i 65 e i 70 milioni di euro. De Vrij viene da un anno non particolarmente positivo, ma 30 anni vuole essere ancora protagonista. E nella prossima stagione cercherà di riprendere il controllo della difesa, come fatto fino alla scorsa estate. Bastoni sembra avere il futuro più tranquillo, perchè blindato a doppia mandata e fuori dalle voci di mercato.
A questi tre giocatori potrebbero aggiungersi altri profili, su cui il club si sta muovendo. Resta da capire, però, se come sostituti o come elementi aggiunti. La situazione per Bremer è in stand-by, con il Torino che gioca al rialzo fino a 50 milioni e l’Inter che ha l’accordo con il giocatore. Akanji e Milenkovic sono le ultime suggestioni. L’Inter ha il dovere di operare con attenzione sul mercato, acquistando almeno due giocatori, oltre ai sostituti di eventuali partenti.
Resta, infine, da valutare la vicenda relativa a Vanheusden: sul mercato, ma con grandi possibilità di restare, vista la penuria numerica nel ruolo.
Radicalmente diversa è la questione relativa al centrocampo. Sugli esterni Dumfries, Bellanova, Gosens, e Darmian formano la batteria a disposizione di Inzaghi. E potrebbe ancora arrivare qualcuno. Nella linea a tre, invece, confermato il terzetto Barella-Brozovic-Calhanoglu. A cui si aggiungono Mhkitaryan e Asllani.
La necessità principale è quella di operare in uscita, con Vidal, Gagliardini e Vecino che non fanno più parte del progetto neroazzurro e potrebbero lasciare il club. La seconda necessità, invece, è quella di valutare cosa fare con i giovani profili attualmente a disposizione. Casadei, dichiarato miglior gicoatore della Primavera, potrebbe essere trattenuto alla Pinetina, se non arrivassero offerte. Destino diverso invece per Agoume e Oristanio, di ritorno dalle esperienze a Brest e Volendam, che potrebbero essere girati in prestito in Italia.
L’Inter dovrà solo puntellare ed evitare la coperta corta, in un reparto che sembra dare affidabilità e sostegno tra difesa e attacco. E che si propone come una perfetta colonna vertebrale della squadra.
È una questione di DNA. Dire “attacco” all’Inter, coincide con dire “Argentina“. Gli attaccanti argentini sono da anni un simbolo della squadra neroazzurra e hanno accompagnato le più grandi vittorie del club.
Lautaro Martinez, da Bahia Blanca, è stato blindato a doppia mandata. Ed è, infatti, l’unico giocatore che ha il futuro all’Inter scritto nero su bianco, con il contratto in scadenza nel 2016. Joaquin Correa, da Juan Bautista Alberdi in Tucuman, non sa ancora cosa ne sarà della sua permanenza all’Inter. Potrebbe rimanere, perchè Inzaghi stravede per lui e vuole concedergli una seconda occasione. Ma potrebbe anche abbandonare il club, da qui a 12 mesi.
Paulo Dybala, da Laguna Larga, è la suggestione più succulenta del mercato interista. Ma per renderla realtà, ci sarà bisogno di spazio salariale, che potrebbe essere liberato da Alexis Sanchez, in uscita dal club. Se la trattativa dovesse andare in porto, Inzaghi potrebbe optare per una scelta clamorosa. Quella di cambiare modulo, passando al 3-4-1-2. Così da poter dare spazio al tridente delle meraviglie, già soprannominato Dy-Lu-La. Nonostante, ufficialmente, i tre non siano ancora insieme.
Lukaku, arrivato in prestito dal Chelsea, vivrà la prossima stagione con la maglia dell’Inter, ma non sa se il suo futuro sarà ancora a Milano. La certezza è che la sua volontà è quella, sin dallo scorso dicembre. Però il cartellino appartiene al club inglese, che potrà gestirlo come vuole sul mercato. Edin Dzeko, invece, potrebbe lasciare l’Inter, ma lo farà solo per un’offerta adeguata. Il bosniaco non ha lasciato la numero 9 a Lukaku, che ha scelto la 90. Segno che il suo futuro potrebbe essere ancora a Milano. Però il suo contratto scade a giugno 2023. E l’Inter dovrà muoversi di conseguenza sul mercato.