Che con Gasperini potesse migliorare c’erano pochi dubbi, ma che in qualche mese diventasse letteralmente straordinario se lo aspettavano probabilmente solo lui e il tecnico degli orobici.
In poco tempo Christian Romero è diventato una colonna portante, tattica e non, dell’Atalanta dei sogni di Gian Piero Gasperini. Il numero 17 orobico, entrato in punta di piedi, ci ha messo un attimo a prendersi il posto da titolare relegando quasi sempre in panchina Palomino, ormai prima riserva dell’argentino e di Toloi e Djimsiti.
Con Caldara spesso acciaccato e con Sutalo non ancora al livello degli altri, il Couti si è stabilito al centro della difesa dove ormai governa incontrastato. E’ il suo regno ma si sa, ogni sovrano che si rispetta ama ampliarsi: per questo motivo non pensate di vedere Romero sempre nella stessa posizione per tutti e 90 i minuti di gioco.
Dotato di una buona tecnica di base, l’ex Genoa è diventato un vero e proprio tuttocampista che Gasperini sfrutta a proprio uso e consumo. Dal difensore centrale istintivo e sempre puntuale negli anticipi al terzo di difesa che si stacca e offre una mano in fase offensiva, passando per il playmaker centrale che gestisce palla tra De Roon e Freuler e per il trequartista che dopo 60/70 metri palla al piede (e non) imbecca i propri compagni.
Romero è diventato tutto questo e lo fa vedere senza troppi problemi partita dopo partita. Inoltre si è rivelato determinante anche in zona gol per quanto riguarda il gioco aereo: al momento infatti sono già 3 le reti segnate in 27 partite stagionali, oltre ai 4 assist collezionati in tutte le competizioni.
La Juventus, proprietaria del cartellino del calciatore, lo osserva e lo ammira, consapevole di poterlo riavere a disposizione a giugno 2022, quando di fatto scadrà la durata del prestito all’Atalanta. Un altro anno in orobico potrà solo fare bene all’ex Genoa che sarà poi finalmente pronto per il grande salto.