Roma-Venezia, Mourinho: “Vogliamo finire la stagione quinti o sesti”
Nella conferenza stampa di José Mourinho, in vista della gara con il Venezia c’è tanto posto per parlare anche dell’attesissima finale di Conference League. Il tecnico portoghese, nonostante la possibilità della Roma di chiudere il campionato all’8º posto, vista la scorsa sconfitta con la Fiorentina, spera comunque di poter fare punti nelle ultime due gare di Serie A, prima di giocarsi la stagione a Tirana il prossimo 25 maggio.
Le parole di Mou alla vigila di Roma-Venezia
Ecco l’intervista di Mourinho in vista del match di domani sera Roma-Venezia riportata da TMW, dove l’allenatore giallorosso conferma l’amarezza per gli episodi arbitrali tutti a svantaggio del suo club, ma vi è posto anche per un excursus sulla squadra, da Mkhitaryan indisponibile a Zalewski in forma:
Squadra deconcentrata dalla Conference? “Penso e spero di no. Vedo che c’è gente interessata al fatto che noi possiamo finire ottavi e vincere la finale. Capisco che in questo modo sarebbe una cosa fantastica per il calcio italiano, 8 squadre in Europa l’anno prossimo sarebbe importante, ma questo non si deve fare, sarebbe mancanza di rispetto verso gente che lavora tanto come facciamo noi. Con la Fiorentina ho visto una Roma stanca, avevano un motore diverso rispetto a noi. Siamo un po’ stanchi di arbitri all’interno del Var puniti e sospesi solo dopo la nostra gara e gli errori contro di noi. Sospenderli vuol dire ammettere l’errore, ma a noi i punti chi li restituisce? Vogliamo finire quinti o sesti, sono le posizioni in cui siamo stati per tutta la stagione. Non ho paura di questa possibile mancanza di concentrazione”.
Su Mkhitaryan fuori rosa e i cambi. “Per Mkhitaryan non c’è gestione, è infortunato, non è disponibile quindi non c’è alcuna gestione. Non abbiamo una rosa per dei cambi stravolgenti in formazione, non siamo al livello da avere due giocatori simili per ruolo e dunque una grande alternanza. Non posso fare otto-nove cambi. Noi dobbiamo pensare a vincere perché è l’ultima gara all’Olimpico e se vinciamo possiamo andare all’ultima gara padroni del nostro destino. Vinciamo domani, con tutto il rispetto per il Venezia che si gioca il suo futuro. Gestione minima, un paio di cambi sicuramente domani e un paio con il Torino, così da rompere questa sequenza di tante partite”.
L’atteggiamento e la mentalità di Zalewski. “Non faccio grandi differenze di mentalità e atteggiamento tra Zalewski e altri giocatori giovani. Per lui è arrivata l’opportunità in un momento in cui la squadra necessitava un’opzione diversa come lui. Abbiamo deciso di metterlo in quella posiziona lì, sotto 2-0 contro il Verona, senza Spinazzola ed El Shaarawy, lui ha avuto la chance in una situazione di rischio e si è fatto trovare pronto. Se dovesse arrivare per gli altri giovani vediamo se sono bravi a coglierla al volo. Lui è rappresentativo per quello che vogliamo portare e del nostro rapporto col settore giovanile”.
Sugli obiettivi del prossimo anno. “L’organizzazione è importante e stiamo crescendo rispetto al mio arrivo ad agosto. Abbiamo fatto un gran lavoro su più livelli. Ho due anni di contratto e il tempo è necessario, perché se torniamo a Zalewski parliamo di giocatori che hanno bisogno di tempo. In altri club questo tempo neanche esiste, non ne hanno bisogno. E dopo è una questione di qualità e quantità, perché noi abbiamo sofferto quest’anno in determinati momenti per un fattore di quantità in panchina. Io e la proprietà vogliamo arrivare in Champions: abbiamo organizzazione, tempo e talento. Abbiamo la passione dei tifosi e poco a poco dobbiamo migliorare. Poi vediamo cosa succede. Per adesso viviamo queste partite quindi basta parlare del prossimo anno”.
Roma migliorata? “Ma la stagione non è finita, le analisi globali si fanno alla fine. Abbiamo ancora tre gare e dal punto di vista emozionale c’è una finale che non si gioca da tanto tempo. Queste due gare sono importanti per noi per chiudere al meglio il campionato”.
Domani ultima di stagione all’Olimpico e ci saranno un milione di tifosi. “Abbiamo deciso internamente che il minimo che possiamo fare è ringraziare questa gente, ognuno a proprio modo. Il loro amore e il loro affetto è stato in campo, quindi al di là del risultato finale faremo un giro di campo per abbracciarli. Meglio se lo facciamo sorridendo dopo una vittoria, sono stati fantastici. A proposito, faccio gli auguri a mister Zeman per il suo compleanno di ieri”.