Tiago Pinto, General Manager della Roma, ha analizzato il Derby di domani contro la Lazio. Di seguito le sue dichiarazioni riprese da Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport.
“I tifosi vanno rispettati, ma i tifosi della Roma sono veramente speciali. Tanti stadi al mondo sono pieni, ma il tifo non è così intenso. Quando non vinciamo per me è una vergogna, perché qui la gente tifa dal primo all’ultimo minuto. Il mio risultato è portare a casa quel che vuole la gente. Derby? Non è una partita uguale alle altre, ma per vincere dobbiamo avere il cuore caldo e la mente fredda. La routine è uguale, facciamo la cena insieme, i calciatori risposano. Poi quando si avvicina la partita si sente qualcosa, ma dobbiamo normalizzare la giornata. Dobbiamo portare a casa i tre punti, ma giocare contro la Lazio non è come giocare contro l’Empoli. Il mercato? Abbiamo tre partite importanti che dobbiamo vincere. Cosa serve per migliorare? Vincere il derby. Mourinho? La Roma è il club in cui si sente più felice, ma del futuro parleremo più avanti. Ora vuole solo vincer”.
Il lavoro di José Mourinho?
“Siamo riusciti a portarlo qui e dobbiamo esserne contenti. Conoscendolo credo che in nessun altro club sia stato felice come lo è qui alla Roma”.
Rinforzi a gennaio?
“Il mercato è molto lontano, adesso abbiamo tre partite da vincere. Solbakken? Non posso parlarne…”.
I tifosi e l’Olimpico sold out per la tredicesima volta consecutiva?
“I tifosi vanno rispettati, e non mi piacciono i giocatori o i dirigenti che parlano tanto dei tifosi per fare scena. Io non faccio così perché non sono un paraculo, ma è indubbio che i romanisti siano speciali. Ci sono tanti stadi nel mondo pieni, ma il tifo non è così intenso. Quando non vinciamo per me è quasi una vergogna perché i tifosi ci sostengono dal primo all’ultimo minuto. E lavoriamo per farli gioire”.
La possibilità di far suonare l’inno dopo quello della Lega?
“La differenza tra i club sono i tifosi, e l’inno è il momento più bello da vivere allo stadio. E non aveva alcun senso che fosse la Lega a dirci quale musica mettere all’interno dell’Olimpico: abbiamo fatto una piccola guerra e adesso tutti i club possono mettere l’inno poco prima della partita. Anche gli arbitri aspettano che l’inno finisca per sentirlo tutto”.