Roma, Sabatini sul caso plusvalenze: “Una cattiva abitudine”

Roma, Sabatini sul caso plusvalenze: “Una cattiva abitudine”

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

L’ex direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, ha espresso il suo parere in merito al Caso Plusvalenze ai microfoni di Note Giallorosse, spendendo alcune parole anche sul momento sportivo dei giallorossi. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni.

(Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Roma, le dichiarazioni di Sabatini sul momento della squadra e il caso plusvalenze

Sul caso plusvalenze e la penalità della Juventus
“Una cattiva abitudine per sanare i bilanci, in cui si adottano dei trucchi che la Roma non ha mai adottato, sicuramente non la mia Roma. Noi abbiamo fatto sempre plusvalenze reali. Riguardo alla penalità della Juventus la gestione è stata imbarazzante, perché un campionato dovrebbe sempre avere delle certezze e dei punti fermi, e quanto successo con la restituzione dei 15 punti ha solamente portato a incertezze, specialmente per le squadre che, come la Roma, stanno lottando per andare in Champions League. Purtroppo è un momento grigio per il nostro calcio, e il fatto che questo episodio sia coinciso con la grande stagione europea dei nostri club è un grande peccato”.

Sulla Roma
“Mou sta gestendo la squadra in maniera scientifica. Non sbagliano un colpo e sanno quando e come colpire gli avversari, e sono certo che continueranno a vincere ancora tante partite. La riunione tecnica con la squadra durante il match contro il Feyenoord è stata una magia, Mou è riuscito a riempire di forza la squadra per i tempi supplementari, ed abbiamo visto come è andata”.

Su Dybala
“Lui è un calciatore che va protetto e accompagnato, e Mourinho in queste cose è imbattibile. Il suo rendimento è ovviamente legato anche alla gestione perfetta di Mou, che sa sempre come valorizzare i giocatori di talento. La scorsa estate consigliai io all’argentino di andare a Roma, perché ero e sono convinto che quella sia una piazza per lui, e che il popolo romano sia il “suo” popolo”.