Roma-Napoli, poli opposti: il destino in 90 minuti
Si gioca il 23 che a Roma è notoriamente collegato alla buona sorte. Peculiarità che accomuna, per certi versi, le due squadre: giallorossi e partenopei, Spalletti e Mourinho, passato e presente. Quello che un tempo era il Derby del Sole diviene il Derby degli uomini soli al comando. Lo Special One affronta il tecnico di Certaldo che per storia e trascorsi con i giallorossi ha un conto aperto. Una faida mai chiusa del tutto, per alcuni ferita, ma nel calcio gli amori restano in tribuna. Sulle panchine ci vuole concretezza e le due squadre – i due allenatori – ne hanno molta.
Il Napoli si è riscattato dopo premesse non proprio incoraggianti e una campagna acquisti sfavillante con l’inizio turbo diesel. La Roma, invece, è partita forte per poi fare i conti con gli infortuni e i rischi del mestiere. Un trofeo vinto (appena qualche mese fa) e tanto ancora da stabilire. Intanto per il portoghese è un esame di maturità: il Napoli di Kvaratskhelia è favorito, ma i giallorossi devono battere un’altra big dopo l’Inter e abbattere i pregiudizi del pronostico. Stessa cosa al contrario per Luciano Spalletti: il Napoli partiva con il morale a terra dopo addii importanti e aspettative largamente ridimensionate. Ora che ha assaggiato il vertice non vuole perderlo: l’esame, dunque, sarà sulla resistenza.
Roma-Napoli, (quasi) tutto in 90 minuti
Poli opposti che non si attraggono, ma si sfiorano in cerca di risposte: potranno arrivare in 90 minuti, il destino in un confronto incrociato che non è solo scontro diretto ma anche spartiacque. Questa è una fase tanto importante quanto transitoria che porterà al Mondiale in Qatar: la sosta forzata dell’Italia sarà occasione per i club di capire e ristabilire le priorità. Alla ripresa sarà come se fosse un nuovo campionato. Le consapevolezze acquisite prima non dovranno perdersi dopo e viceversa.
In questo yo-yo tecnico-tattico Roma e Napoli devono fare i conti con sé stesse e su quanto ancora possono effettivamente dare. La partita dell’Olimpico mostrerà loro l’effettiva dimensione che possono garantire. La strada è lunga, ma le avvisaglie durante il tragitto devono essere carpite. A maggior ragione questa è una sfida da dentro o fuori, perchè chi si ferma – stavolta – non è perduto ma può essere perso in dubbi e interrogativi.
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Così come chi vince, magari, potrà ricevere la spinta necessaria per rimettere in marcia meccanismi ben oliati. La validità di questo confronto non sta tanto nelle avvisaglie del pre-partita, quanto nelle certezze del post. Comunque vada ce ne saranno tante, ecco perché anche un po’ di cabala (il significato dei numeri) – 23, 20 e 45 – non guasta. Anche se per qualcuno la “smorfia” sarà di dolore.