Josè Mourinho torna a parlare dopo la batosta subita sul campo del Genoa. In conferenza stampa alla vigilia del match contro il Frosinone, lo Special One respinge le accuse e guarda avanti.
Domani si riparte dal Frosinone: “Dobbiamo avere rispetto degli avversari ma abbiamo bisogno di una vittoria. Dovremo avere il coraggio di scendere in campo e accettare la reazione del romanismo, che sia di supporto o di contestazione. Non dobbiamo cercare alcun tipo di alibi, mi aspettavo continuità e un miglioramento a Genova ma così non è stato”.
Il rapporto con Friedkin è solido: “Alla fine della scorsa stagione ho dato la mia parola che sarei rimasto. L’ho detto ai giocatori dopo Budapest e alla società. Quest’estate ho ricevuto la più pazza offerta che un allenatore abbia mai ricevuto ma l’ho rifiutata per mantenere la promessa. Ora sembra che sia io il problema ma non lo accetto. Non sono io il problema, siamo tutti responsabili. L’unico che può dirmi che il rapporto con la Roma è finito prima del 30 giugno è mister Friedkin. Domani vado in campo senza paura di essere contestato”.
Poi prosegue parlando della rosa: “Kumbulla è fuori come Smalling e senza Llorente siamo rimasti in tre in un periodo in cui si gioca ogni tre giorni. Non incolpo nessuno, è la conseguenza del Fair Play Finanziario”.
Sui giocatori: “Mi aspetto di più da me e da loro. Cristante ha avuto una evoluzione fantastica, dà tanto alla squadra ed è importantissimo per noi. Dybala? Voi dite che è stanco ma di queste cose non parlo”.
Il terzo anno di Mourinho è sempre difficile: “Se una persona sta bene non cambia, che sia terzo, quinto o decimo anno. Anche nel primo anno ci sono problemi. Il punto di partenza è il rapporto, puoi essere stanco anche senza problemi. Ci sono squadre come il Manchester City che con Guardiola spendono 100 milioni ogni anno e cambiano”.