Al termine della partita vinta per 0-1 contro la Sampdoria, nella partita giocata questo pomeriggio allo Stadio Marassi di Genova, l’allenatore della Roma, José Mourinho, ha parlato ai microfoni di Dazn per analizzare il match.
Partita che dà ancora più stabilità alla Roma dopo il derby? “Era una partita difficile, giocare qui lo è. Giampaolo è sempre molto organizzato e con una propria filosofia. Se vince il derby vai in Paradiso, ma siamo rimasti con i piedi per terra e l’importanza dei punti. I tre punti erano i più importanti, se ci fosse stato un altro allenatore parlerebbero di calcio fantastico per come è stato fatto il gol. Dopo il primo tempo però non mi è piaciuto l’atteggiamento, anche se abbiamo gestito bene dovevamo fare il secondo gol così la partita sarebbe finita”.
Chi è Peppino? “Ieri ho citato Bernardeschi, ma era un nome qualsiasi. A Roma è difficile, invece di parlare di Zalewski o di Bove, si parla sempre delle cose negative, di chi non gioca. E’ dura, è dura”.
Sul gioco delle fasce ed il ruolo fondamentale di Cristante: “Cristante è quel giocatore che la stampa di Roma dice che non mi piace”.
Ritmi bassi nel secondo tempo, si pensava alla Conference League? “Non penso. Sapevamo come gioca la Samp, è importante per noi fare i cambi di gioco. Quando arrivi dal lato contrario puoi sempre trovare un calciatore libero. Non penso che pensassimo a giovedì, loro hanno cambiato sistema, aprendo con Candreva e poi Augello quando è entrato. Hanno dato più ampiezza al gioco ed era difficile pressare. Abraham era stanco dal punto di vista fisico ed anche mentale, per 30-35 minuti abbiamo controllato per vincere la partita, senza però il fuoco di chi dovrebbe entrare per chiuderla”.