Domani, alle 15:00, la Roma andrà al Gewiss Stadium per affrontare l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. Sfida non semplice e dalle tante chiavi di lettura. Ne ha parlato il tecnico dei giallorosso José Mourinho. Ecco quanto dichiarato.
Servirà un’impresa domani?
“C’è una differenza fondamentale tra me e Gasperini: lui lavora da sei anni all’Atalanta, io da sei mesi alla Roma. Significa anche non solo tanti allenamenti, ma dodici finestre di mercato contro una. Loro sono una società fantastica, molto stabile. Li avevo conosciuti come una squadra di metà classifica, ora sono da Champions League e che gioca per vincere lo Scudetto. Noi abbiamo una proprietà nuova che secondo me sta facendo un lavoro fantastico. L’allenatore è qui da sei mesi e il mercato è stato reattivo. C’è una differenza significativa tra le due società, ma c’è una cosa su cui non ho dubbi: noi possiamo vincere. Il calcio è il calcio e abbiamo giocatori bravi. Abbiamo uno spirito di squadra non dico unico, ma siamo fantastici sotto questo aspetto. C’è una differenza tra le due panchine, però, noi andiamo lì per vincere, non per dire che loro rappresentano sei anni di lavoro e noi di sei mesi. Se mi chiedete di restare a casa co la certezza del pareggio non accetterei. Voglio misurarmi con rispetto e ammirazione verso il lavoro dell’Atalanta”.
E’ recuperato Smalling?
“Smalling è recuperato. E’ in condizioni di giocare senza problemi”
Può essere la partita di Zaniolo domani?
“Per me sta giocando bene, non parlo del ruolo specifico. Ha una buona mentalità, ma sono contento e i numeri sembrano strani. Non ha fatto un gol in Serie A, ma io sono contento. I gol arriveranno, ma bisogna lasciarlo tranquillo. Io sono contento, non preoccupato. Può solo migliorare, non dico che domani sia la sua partita che può vincere da solo, ma sono fiducioso che possa fare bene”.
L’Atalanta è un modello da seguire?
“Ce ne sono diversi, il loro a me piace tanto. Io ho fatto tanti anni in club con mentalità totalmente diversa con un mercato per l’oggi e non per il domani. Io ho ammirazione per questo profilo di progetto, sono sei anni che fanno un mercato intelligente con una squadra che diventa forte anche economicamente. Se noi guardiamo in modo fiducioso verso proprietà e allenatore, io sono sicuro che la direzione sia quella giusta”.
Ibanez è pronto?
“Ibanez così così”
Lei è pronto ad emozionarsi per gli obiettivi della Roma?
“Ci sono delle squadre che si emozionano per la salvezza. Sono gli obiettivi che fanno la differenza. Se Sheva e Thiago Motta salvano Genoa e Spezia hanno ragione di emozionarsi. Ovviamente sarei pronto a emozionarmi per il raggiungimento dei nostri obiettivi. Non ho un target che posso dire “oggi il nostro è questo”. Quando un progetto è a corto raggio non è così importante, quando il progetto è a lungo termine allora l’empatia è fondamentale. Non puoi vivere con una persona 4-5-6 anni senza empatia? Puoi farlo un anno, ti prendi il risultato e poi vai via. Qui dentro si respira un’atmosfera fantastica che dà una tranquillità enorme al progetto”.
Perdere domani significa dire addio alla Champions?
“Non voglio giocare con questo in testa, pensando di vincere per avere speranza Champions o il contrario. La sfida domani non è se possiamo o non possiamo, la sfida è vedere se possiamo giocare contro una squadra di grande qualità”.
Limitare i trequartisti dell’Atalanta è una delle chiavi tattiche del match?
“Contro lo Spezia nel secondo tempo abbiamo sofferto perché abbiamo perso troppo facilmente la palla e se ci fossero stati giocatori di un livello superiore forse non avremmo vinto. Dico quindi che ovviamente i loro trequartisti sono forti, non importa chi gioca, ma io sono concentrato su di noi e non possiamo perdere facilmente la palla come abbiamo fatto. Dobbiamo gestire meglio i ritmi di gioco, ieri abbiamo lavorato su questo, dobbiamo avere più sicurezza sul possesso palla”.