Roma matura: il gruppo sta facendo la differenza
Ad inizio anno in pochi si aspettavano una Roma così convincente. I giallorossi oscillano stabilmente tra il terzo e il quinto posto ormai dall’inizio del campionando, alternando picchi da contendente allo scudetto a momenti in cui anche la qualificazione alla Champions viene messa in dubbio.
Roma, una big nel segno del gruppo unito
Passare però da una stagione deludente a considerare il mancato accesso alla Champions un fallimento significa che la Roma il salto di qualità l’ha già fatto. Ciò lo si nota ed emerge soprattutto quando mancano calciatori importanti come Edin Dzeko e Jordan Veretout, che in un momento del genere lasciano la Roma orfana di due leader carismatici e tecnici che determinano partita dopo partita dalla cintola di centrocampo in sù.
Contro il Genoa però le consapevolezze della Roma non sono crollate: con il Grifone sono scesi in campo il talento di Lorenzo Pellegrini, il carisma di Chris Smalling e soprattuto la personalità di Gianluca Mancini. Quest’ultimo sta diventando un vero e proprio fatto per i capitolini: dalla capacità di staccarsi dalla manovra (come Toloi) alla facilità con cui stacca di testa quando va a saltare. Su situazione di calcio d’angolo sta diventando una vera e propria sentenza.
Mancini è diventato il protagonista a sorpresa della sfida con il Genoa, il singolo che prende la copertina ma che non nasconde il merito della squadra, vero grande solista della giornata. Una squadra matura e intelligente, capace di gestire la partita e controllare i vari momenti come meglio non si poteva. Una squadra organizzata e messa bene in campo da un allenatore che partita dopo partita riesce a schierare sempre meglio il proprio scacchiere. Una squadra che senza Mkhitaryan, Veretout e Dzeko è scesa in campo comportandosi da big e vincendo una partita importantissima contro un avversario ostico e che non andava sottovalutato.
La forza della Roma è questa, un gruppo coeso e maturo che fa sempre la differenza.