Roma, la verità di Ghisolfi: “De Rossi? Meglio non parlarne. Sul rinnovo di Dybala…”

Roma, l'intervista a Ghisolfi: la verità su Dybala e De Rossi

Roma, l'intervista a Ghisolfi: la verità su Dybala e De Rossi (LaPresse) - calcioinpillole.com

Intervista cruciale di Lorent Ghisolfi a Il Corriere dello Sport. Il DS della Roma ha toccato temi molto caldi. Da De Rossi a Dybala, e non solo.

Sono state settimane turbolente quelle trascorse a Trigoria. Il cambio allenatore ha stravolto tutto l’ambiente, fatto di tifosi e appassionati. È arrivato Ivan Juric a sostituire l’esonerato Daniele De Rossi, e con il croato anche due vittorie consecutive in campionato. I successi di Juric nell’immediato non erano attesi, hanno sorpreso tutti. Resta comunque rammarico per il modo in cui la Roma si sia sbarazzata di De Rossi. Le motivazioni reali non sono ancora venute a galla. Il Corriere dello Sport, con l’intento di sviscerare la verità, ha intervistato il DS della Roma, Lorent Ghisolfi.

Il dirigente novellino dei giallorossi è stato interrogato su tale argomento, ma anche su altri parecchio importanti come il mercato estivo, il rinnovo di Dybala e le condizioni di Le Fee.

Roma, parla Ghisolfi: “Dybala ha pensato di andare via”

Parte proprio da De Rossi l’intervista del Corsport a Ghisolfi. Il DS ha preferito sviare, ma con tanta stima nei confronti dell’ex centrocampista: “Non è una domanda facile a cui rispondere, e del cambio allenatore è meglio parlarne più avanti. Daniele è una leggenda del club, lo resterà per sempre, lo ringrazio perché mi ha accolto a braccia aperte, avevamo un rapporto franco e onesto. Ero toccato dalla situazione perché se l’allenatore fallisce anche io ne risento. Ma come Dan ha detto, avrà sicuramente una bella carriera e questa sarà sempre casa sua”.

Interessanti l’excursus di Ghisolfi sul mercato estivo, lo stesso che ha fatto da filo conduttore al cambio in panchina da De Rossi e Juric. Lo ha spiegato bene il dirigente: “Sul mercato avevamo fissato degli obiettivi chiari. Soulé può giocare nel 4-3-3 ma anche nel 3-4-2-1, dietro la punta. Già alla fine del mercato De Rossi stava cambiando idea sul modulo scegliendo di giocare con la difesa a tre per le qualità e la natura dei giocatori che abbiamo in rosa. A Genova abbiamo giocato a tre, per questo abbiamo cominciato a prendere giocatori come Saelemaekers, Hermoso, Hummels, adatti a questo sistema. Abbiamo inoltre sette giocatori che possono giocare da quinti. Daniele ha optato per la difesa a tre, e la scelta di prendere Juric rappresenta la continuità con il lavoro sul nuovo modulo”.

Focus molto significativo su Paulo Dybala. Dal vicino addio verso l’Arabia, alla decisione di restare a Roma: “Su Paulo c’è stato l’interesse dell’Al-Qadsiah e come normale che sia ci ha riflettuto. Ha fatto una scelta di cuore ed è positivo per tutti, sia per le qualità del giocatore, sia per le sue connessioni al club, a Dan e Ryan, e ai tifosi. Rinnovo? No, il mister non ha alcuna indicazione da parte della società e non c’è alcuna discussione in corso sul rinnovo. L’unica cosa che vogliamo è che Dybala sia concentrato in campo, che possa dare il massimo e che si liberi mentalmente per dare il meglio di sé”.

Chi è arrivato in estate ma ha dato pochissimo è Le Fee, centrocampista su cui c’erano grandissime aspettative. Un brutto infortunio lo ha però fermato ai box. Quando ritorna? Ghisolfi ha detto questo di lui: “Non ha mai avuto infortuni importanti, neanche da giovane. È un peccato, questo infortunio ha fermato un po’ la sua evoluzione. Era entrato bene con l’Empoli, al mister piace tanto, è importante recuperarlo. Avremo altri infortuni, con tante partite, ma abbiamo una rosa che ci permette di vedere la qualità dei giocatori”.

Un acquisto che invece ha creato tanto scetticismo è quello di Abdulhamid, arrivato dalla Saudi Pro League. Ghisolfi ha spiegato l’investimento: “Non è stato acquistato per fare il titolare, ha tante qualità. Si tratta di un calciatore appena arrivato in Europa dall’Arabia Saudita. Pensare che non abbia qualità vuol dire non conoscere il giocatore, non va giudicato per 15 minuti alla prima all’Olimpico, in un match così importante. Giocando a tre, abbiamo tanti giocatori per fare i quinti, anche a destra, lui fa parte di questi”.