Roma, la stagione della maturità e il fattore casalingo
La Roma inizia con una vittoria il 2021 e prosegue il percorso che la vede terza in classifica in solitaria. Contro la Sampdoria è stata una partita sostanzialmente dominata, ma resa complicata da un campo pesante e dagli avversari molto bene sistemati in campo. La Roma, però, si sta dimostrando una squadra matura che riesce ad andare oltre le varie assenze che ha avuto fino ad ora in tutti i reparti. Oltre a questo si può notare un vero e proprio fattore casalingo per la Roma pur senza i tifosi. I giallorossi hanno giocato 8 volte tra le mura amiche vincendo 6 partite e pareggiandone 2. In questo momento la Roma è prima in classifica nei match giocati in casa. Il grande rendimento di quasi tutti i calciatori e il gioco offensivo rendono questa squadra pericolosa per tutti, ma qualche difetto ancora si vede.
I due problemi che ancora permangono sono la mancanza di alternative di pari livello dei titolari in attacco e gli scontri diretti. La Roma è andata avanti bene anche nel periodo senza Dzeko, ma non per merito del suo sostituto Borja Mayoral nonostante alcune buone prestazioni contro Parma e Torino in campionato. Si può permettere l’assenza di Pedro, in calo nell’ultimo mese, solo perchè Lorenzo Pellegrini si è adattato alla grande sulla trequarti. Pellegrini che rischia seriamente di prendere la titolarità al posto dello spagnolo considerando anche l’ottimo lavoro di Villar a centrocampo. In tutto questo, però, sarebbe difficile fare a meno di Mkhitaryan, vero e proprio motore della fase offensiva romanista. L’armeno è l’uomo in più in questa stagione. Tra gol e assist partecipa almeno alla metà delle realizzazioni della Roma. Carles Perez non sembra essere ritenuto affidabile e fino a quando mancherà Zaniolo sembra necessaria un’alternativa.
Gli scontri diretti sono stati problematici. Contro la Juventus è arrivato un pareggio casalingo dopo aver dominato la partita. Era una Roma ancora insicura, ma in rampa di lancio. Contro il Milan al Meazza un pareggio pirotecnico, ma i rossoneri avevano controllato il gioco. Per fare il salto di qualità la Roma non può permettersi i crolli avuti contro Napoli e Atalanta. Contro i partenopei non c’è mai stati storia e il 4-0 è stato un risultato giusto, ma contro l’Atalanta brucia una sconfitta di 4-1 dopo il vantaggio mantenuto un tempo. L’unica partita in cui avrebbe meritato di più è contro il Sassuolo, ma la squadra di De Zerbi si difese bene. Ci sono ancora Inter e Lazio in questo girone di andata, la Roma deve cambiare passo. Con l’Inter la Roma giocherà all’Olimpico, chissà se riuscirà a far prevalere il fattore casalingo in uno scontro diretto.
Dopo queste note negative, però, bisogna sottolineare la forza di una squadra che sa quello che deve fare. Ha un approccio alla partita invidiabile con la squadra che alza il ritmo, pressa, difende con ordine e rischia raramente. Tutti i reparti sono protagonisti nel gioco e tutti riescono a rendere al meglio. Il lavoro di Fonseca si vede tutto. L’unico dubbio resta ancora il portiere, ma fintanto che la difesa continua a mantenere questo livello di prestazioni non c’è da preoccuparsi. I simboli di questa Roma di inizio stagione sono tre: Spinazzola, la riscossa di chi sembrava troppo fragile, Villar, la meritocrazia del lavoro, Mkhitaryan, la fenice che risorge dalle proprie ceneri.