Roma: la rinascita di Bryan Cristante
Bryan Cristante è rinato: la stagione corrente è probabilmente la seconda migliore della carriera dell’ex Milan dopo quella trascorsa all’Atalanta con Gasperini in panchina.
Roma: ecco (finalmente) Cristante
Complici i continui acciacchi di Smalling e le prestazioni altalenanti di Kumbulla e Ibanez, il tecnico portoghese ha puntato con fermezza sul centrocampista ex Pescara e Benfica. Da mediano di interdizione a leader della linea difensiva a tre capitolina.
Cristante ha brillato particolarmente agli occhi dell’ex allenatore dello Shakhtar Donetsk per duttilità e propensione a sacrificio, strappando un posto da titolare proprio grazie a queste caratteristiche. Non a caso il ruolo in cui ha giocato di più non è propriamente suo ma fin sembra essersi trovato abbastanza a suo agio. Totalmente diverso da Smalling, Cristante ha garantito pulizia in fase di possesso ma anche intelligenza in fase di marcatura, dove si è rivelato essere più preparato di quanto ci si aspettasse.
Da riserva a perno della linea difensiva: in totale sono 35 presenze stagionali per un calciatore inizialmente ai margini del progetto di Paulo Fonseca. Con il tempo e con lo spirito di sacrificio Cristante è diventato essenziale in entrambe le fasi per una Roma che si è affidata totalmente a lui in assenza dei big presenti in quel ruolo.
Cristante si è conquistato anche la nazionale a suon di prestazioni, convincendo Roberto Mancini di poter essere utile anche in vista europeo, grazie soprattutto all’intelligenza e duttilità tattica mostrate fin qui come caratteristiche principali del proprio bagaglio. Da calciatore poco compreso e spesso spaesato, Cristante è diventato un punto di riferimento per sé e per i propri compagni, tanto da giocare 27 delle 35 partite giocate nel ruolo di centrale difensivo. Ormai una vera e propria arma in più per la Roma di Fonseca, che può godere di una vera e propria rinascita da parte dell’ex Milan.