Roma, il sottile confine tra gloria e fallimento
Tra gloria e fallimento, spesso, il confine è sottile quanto una linea di un campo da gioco. Lo sport è sempre una passeggiata sull’orlo del burrone: un passo falso e vai giù, ma con il giusto equilibrio puoi arrivare in cima. E la Roma è proprio lì, a ballare su una corda sottile tesa su un precipizio: ora serve calma, sangue freddo e nervi saldi. Vietato guardare giù.
La strada verso la gloria
Un solo punto nelle ultime tre partite di campionato. La Roma sembra aver preso una decisione: puntare tutto sull’Europa League, quell’Europa League che vede i giallorossi tra le quattro squadre semifinaliste ed in lizza per la vittoria finale. Giusto o sbagliato che sia, ora è troppo tardi per tornare indietro: la Roma di Fonseca ha un unico grande obiettivo, vincere l’Europa League.
L’ostacolo, il grande ostacolo, si veste di rosso e mette le corna dei diavoli, anzi dei Devils. Sulla strada della Roma c’è il Manchester United di Solskjaer, lo stesso Manchester United che ha eliminato il Milan di Pioli. Battendo gli inglesi, la squadra di Fonseca si ritroverebbe in finale dove ad attenderla ci sarà una tra Villarreal ed Arsenal. La strada verso la gloria è tutta qui: 270 minuti da superare da vincenti ed una gloria che porterebbe ad issare un importante trofeo continentale, oltre che a qualificare i giallorossi per la prossima Champions League e per la finale di Supercoppa Europea. Un sogno. La gloria.
La paura del fallimento
Ma camminare su una corda tesa su un precipizio è emozionante perché rischioso, molto rischioso. La Roma non ha un paracadute perché quest’ultimo è scivolato via abbandonando la corsa al quarto posto in Serie A con gli ultimi risultati negativi, già precedenti l’ultima sconfitta di Cagliari. I giallorossi di Fonseca hanno conservato il vestito di gala per le serate europee e stropicciarlo sarebbe davvero un peccato. Allo stesso tempo, però, tenere la giacca per tutto il tempo non sarà facile nelle torride serate che si prospettano. Il doppio confronto contro il Manchester United è una sfida contemporaneamente da sogno e da incubo. Il sogno si chiama finale, l’incubo si chiama fallimento.
Raggiungere le semifinali di Europa League è già un orgoglio, ma l’orgoglio non paga e non qualifica la Roma nè alla prossima Champions League nè a nessuna competizione europea della prossima stagione. Già, perché se la strada dell’Europa League dovesse essere sbarrata dal Manchester United, la Roma rischierebbe anche di perdere la qualificazione alla prossima Conference League. In Serie A, infatti, il settimo posto dei giallorossi è ora minacciato dal Sassuolo di De Zerbi, che con la vittoria di sabato contro la Sampdoria si è portata a soli tre punti dai giallorossi di Fonseca. Che stagione sarebbe, a quel punto, quella della Roma?
Gloria o fallimento: il confine è sottile. La Roma è in equilibrio sul filo.