Roma, Falcao: “Che sia il primo di tanti trofei, nessun dubbio su Mou”

Roma, Falcao: “Che sia il primo di tanti trofei, nessun dubbio su Mou”

(Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

L’ex campione giallorosso, Paulo Roberto Falcao, ha parlato del successo della Roma in Conference League in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. Ecco un’estratto delle sue parole.

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Roma, le parole di Falcao alla Gazzetta 

Un parere sulla finale di Conference League
«È stata dura. La Roma è riuscita a difendersi, Mourinho lo sa fare bene. Il Feyenoord ha tenuto molto il pallone, ha avuto delle occasioni, ma la Roma è stata più solida. Partita difficile, molta agguerrita. Ma meritata».

Il pragmatismo di Mourinho e le similitudini con i trionfi passati
«Allora, con l’Inter, fu diverso, ben diverso. Inter in 10, tutti dietro. Eto’o da una parte, Milito dall’altra, Sneijder un po’ più avanti, ma tutti lì a difendersi. La Roma invece ha anche attaccato. Ha avuto delle opportunità con Pellegrini ad esempio, con Abraham. Non vedo grandi paragoni con quella semifinale del 2010. Anche perché allora l’avversario era il Barcellona, questo Feyenoord si è dimostrato una squadra lenta nella transizione. E questo ha aiutato la Roma a chiudersi».

Su Mourinho
«Quando è arrivato ho detto che la Roma stava ingaggiando uno che ha fatto la storia. Sì, Mourinho è pragmatico. Ma se può vincere con spettacolo, ottimo. Ed essere pragmatici non significa necessariamente non dare spettacolo. L’ho visto piangere e abbracciare i suoi giocatori. Mourinho si è ringiovanito. Il suo sorriso è da ragazzino. Sembra che abbia vinto il primo titolo per la sua esultanza. Questo è molto bello. Ciò significa molto attaccamento alla squadra.”

Sui tifosi
«La tifoseria romanista è molto partecipativa. Una delle cose che mi colpì di più quando ero giallorosso fu uno striscione piazzato allo stadio: “La Roma non discute. Si ama”.E proprio ora sto guardando alla tv la folla allo stadio Olimpico per la festa. Ecco, mi sarebbe piaciuto molto esserci. Per applaudire coloro che hanno vinto. Cinquantamila persone più uno, che sarei stato io.»