Roma, è crisi totale: Mourinho e una classifica horror
La Roma è uscita pesantemente sconfitta 4-1 contro il Genoa nel match che ha chiuso l’infrasettimanale della 6ª giornata di campionato. Un altro risultato pessimo per i giallorossi che ora si trovano poco sopra la zona retrocessione in campionato.
Roma, una stagione già compromessa? Il KO di Marassi ha evidenziato una squadra con limiti enormi. E Mourinho?
Che i giallorossi non fossero attrezzati per lo Scudetto lo si sapeva fin da prinicipio. Il mercato estivo ha portato alla Roma buoni giocatori come Ndicka, Renato Sanches, Aouar Paredes e Azmoun ma nessuno di questi è considerabile come un top che possa risolvere i problemi di una squadra.
La ciliegina Lukaku, arrivato negli ultimi giorni di agosto poco ha spostato nel valore della squadra. La Roma ha iniziato il campionato in maniera pessima, perdendo 3 volte in 6 giornate e vincendone solo una (la goelada contro l’Empoli).
L’obiettivo stagionale della Roma è quello di piazzarsi tra le prime quattro, ma l’avvio horror di stagione rischia già di compromettere questa missione.
La cruda verità è che i giallorossi nel loro 11 titolare non hanno giocatori capaci di svoltare le partite e per lo più la Roma può mettere in campo profili non di altissimo livello, Dybala a parte.
Una rosa non pronta a grandi obiettivi. Dybala è l’unico vero campione e Mourinho al terzo anno non è più un fattore
L’alibi degli infortuni è presente, con l’assenza soprattutto in difesa di Smalling che si è fatta sentire nelle ultime giornate, con la Roma che è la terza peggior difesa con 11 reti subite sopra solo a Sassuolo (12) ed Empoli (13). Ma come detto l’organico è quello che è. Rui Patricio in porta non è ormai più affidabile da tempo, la difesa non ha top (il neo acquisto Ndicka non sta impressionando), gli esterni bassi Spinazzola a parte, non sono giocatori da big.
Il centrocampo è stato rivoluzionato, con l’ingresso di Aouar ad alzare il talento. Ma l’ex Lione non basta in un reparto dove il leader è costretto a farlo un onesto gregario come Cristante.
Capitolo attacco. L’unica luce è Dybala e se La Joya si spegne si spegne la Roma. Lorenzo Pellegrini sembra non voler più fare un salto di qualità nella sua carriera giallorossa e l’apporto di Lukaku (3 gol finora tra A e Europa League) non può bastare ad una squadra costruita male e con una panchina senza riserve.
Grossa responsabilità va data anche a Mourinho. Lo Special One non ha a disposizione un grande materiale umano, ma al suo terzo anno alla Roma le idee di gioco e una proposta offensiva chiara ancora non si è vista.
Si è solo a fine settembre e la stagione è lunga e la Roma aggrappandosi a quelle poche certezze può risalire, ma probabilmente non a sufficienza per ambire a traguardi prestigiosi.