Roma, De Rossi in conferenza: “Mourinho? Ci siamo sentiti”

La conferenza stampa di De Rossi prima di Roma-Verona

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Conferenza De Rossi – Alla vigilia dell’importante match di domani pomeriggio contro l’Hellas Verona, il nuovo allenatore della Roma Daniele De Rossi ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al suo nuovo incarico. Ecco le sue parole. 

L’avventura di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma è cominciata già da qualche giorno, subito dopo la comunicazione da parte della società dell’esonero di José Mourinho ad inizio settimana. L’ex centrocampista e capitano giallorosso scelto di guidare la sua Magica fino al termine della stagione, sperando in un rilancio che al momento resta difficile, ma chiaramente non impossibile in virtù delle potenzialità della rosa.

In vista dell’importante esordio davanti ai propri tifosi allo Stadio Olimpico, in programma domani alle 18:00 contro l’Hellas Verona, mister De Rossi ha preso parte alla consueta conferenza stampa di vigilia al centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria. L’ex numero 16 ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito alla sua scelta di approdare alla Roma e al modo in cui la squadra affronterà gli scaligeri. Di seguito le sue parole.

La conferenza di De Rossi prima di Roma-Verona: “Proverò a tenermi il posto in panchina, Friedkin chiarissimi”

La conferenza stampa di De Rossi prima di Roma-Verona
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“Quando l’allenatore cambia i primi allenamenti non ti danno risposte reali, bisogna vedere quanto riusciremo a tenere l’intensità che ho visto in questi giorni. I calciatori sembrano spugne e sono contento di questo, li ringrazio”. 

“Ho sentito Totti, mi ha mandato un messaggio di auguri e mi ha detto che era stupito, così come anche io. Ora lui andrà in Cina, ma ci vedremo al più presto e passeremo un po’ di tempo insieme, che è la cosa che ci piace di più fare. Sarei contento se a fine stagione fossimo nelle prime 4 della classifica, quello è l’obiettivo anche se non è facile, ma è possibile”. 

“Quando si cambi allenatore è perché evidentemente ci sono dei problemi, non è una cosa così rara nel calcio. Io però devo cercare di partire da zero, devo capire cosa non funziona e in 4 giorni posso assicurare che non è facile, ma per fortuna ho visto tutte le partite della Roma perché sono tifoso, quindi qualcosa sono riuscito a capire”. 

“Questo non era il momento giusto per rifiutare la Roma, questo non potrà mai succedere almeno per me. Non è soltanto la voglia di tornare a mettersi la felpa o nostalgia del passato, ho analizzato quelli che sono i valori della squadra e ho capito che è una squadra forte, per questo ho accettato. Dovrò fare bella figura anche per il prosieguo della mia carriera, che avverrà tra qualche mese. Non mi piace descrivere il mio calcio, ma se questa squadra sarà riconoscibile sarò contento”. 

“Futuro? La proprietà è stata chiarissima sulle tempistiche della mia permanenza a Roma. Non ho pensato ai soldi e ho accettato subito, l’unico bonus nel contratto è legato alla Champions League. Ho chiesto ai Friedkin di trattarmi come un allenatore e non come la bandiera del club, non voglio fare giri di campo. Proverò fino all’ultimo a tenermi il posto, e credo che loro siano contenti di questo”. 

“Questa squadra è impostata per giocare a tre, ma io prediligo anche il gioco a quattro in difesa, per cui ci prendiamo fino all’ultimo momento per decidere quale sistema di gioco adottare in previsione del match contro il Verona di domani, magari possiamo cambiare in corsa. Non mi destabilizza l’ambiente, un dirigente quando prende una decisione deve prendere in considerazione tanti fattori. Quale reazione avrebbe avuto la gente con un altro allenatore che non fossi io in questo momento?”. 

“I tifosi della Roma? Nessuno è più capace di loro ad amare due persone insieme. Sono sicuro che riusciranno ad amarmi anche se amano Mourinho. So bene che non mi hanno scelto per le prestazioni alla SPAL, hanno valutato tanti discorsi anche fuori dal campo. Mi sento l’allenatore e non devo fingere di non esserci mai stato e che non voglio bene ad alcuni di loro”. 

“Ho sentito Mourinho, fu uno dei primi a farmi gli auguri quando firmai con la Spal. Non so come siano andate le cose, io mi focalizzo su quello che posso migliorare. Mi sono trovato costretto a parlare di tante cose in questi giorni, ma avrei voluto parlare di calcio”.