Roma, confusione e caos dominanti | Ora è Ivan Juric a rischiare il posto
Manca ancora il nuovo CEO della Roma. E La sconfitta interna contro l’Inter non sarebbe affatto piaciuta ai Friedkin. Ora è Juric a rischiare.
Il buongiorno si vede dal mattino. Sin da questa estate si era capito che caos e confusione stavano prendendo il sopravvento in casa Roma. A partire dall’avvento dell’erede di Tiago Pinto, quel Florent Ghisolfi scelto tra una lunga lista di nomi, arrivato con notevole ritardo sulla tabella di marcia.
Il nuovo uomo mercato della Roma si è mostrato subito a suo agio nella Comfort Zone del campionato francese, dove però ha preso un Le Fee pagandolo venti milioni di euro. Poco altro fuori dai confini transalpino.
Tutto liscio fino al corto circuito. Quel Paulo Dybala che la proprietà voleva vendere ma che alla fine gli è rimasto. C’è da dire che i Friedkin non avevano accettato la misera proposta araba, ma è altrettanto ipotizzabile che lo avrebbero voluto vedere lontano da Trigoria se non fosse per il suo ingaggio oneroso.
Il top di confusione e caos si è raggiunto nel momento in cui Lina Souloukou ha deciso che Daniele De Rossi dovesse essere esonerato, non curante di due cose: i giocatori erano dalla sua parte (e lei lo sapeva ma nel frattempo aveva già preso un accordo con Juric), per la piazza De Rossi è pur sempre uno dei figli di Roma.
Confusione totale
Il top del top con l’avvento di Juric, che per i Friedkin era l’allenatore che avrebbe dovuto far vincere subito la Roma, in realtà la Roma stessa è l’apice della carriera dell’allenatore croato. Altro grande errore è stato quello di prendere Juric non curante del gruppo squadra a disposizione.
Una squadra con giocatori non funzionali al croato, il cui marchio di fabbrica è stato da sempre l’utilizzo delle fasce, un po’ come gioca Gasperini, suo mentore, solo che la Roma non è ha con quelle caratteristiche. In questo calderone, i risultati sono arrivati (due successi e un pari, anche se la Roma non ha mai veramente convinto.
Nuovo ribaltone, Juric rischia
Secondo quanto riporta Adnkronos, i Friedkin starebbero seriamente pensando di cambiare nuovamente allenatore, anche se in realtà bisognerebbe pensare al nuovo CEO, visto che proprio la proprietà statunitense avrebbe indotto la Souloukou alle dimissiono.
Nell’immensa confusione, con programmazione più che approssimativa, in mano a una CEO che ha fatto il bello e il cattivo tempo a Trigoria, i Friedkin, anche per calmare una piazza che ha scelto la via della contestazione, sin dall’esonero di Daniele De Rossi. Già, De Rossi: sarebbe proprio lui il prescelto a tornare, per un nuovo ribaltone.