Roma, conferenza Mourinho: “Torna Dybala. I tifosi non sono scemi!”

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Alla vigilia del match tra Roma e Lecce ha parlato il tecnico giallorosso José Mourinho in conferenza stampa. Ecco tutte le sue parole.

La Roma si prepara ad affrontare il Lecce in Serie A all’undicesima giornata e ci sono buone notizie per la squadra. I giallorossi infatti ritrovano Paulo Dybala e Renato Sanches per il match dell’Olimpico. Dopo le parole di D’Aversa anche Josè Mourinho ha parlato di questo e tanto altro in conferenza stampa. Ecco tutte le sue parole.

Roma-Lecce, la conferenza stampa di Mourinho

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Photo by Getty Images – conferenza Mourinho

Infortunati: “Renato e Paulo tornano in squadra, non in condizioni ottimali, però secondo i medici e i preparatori ci saranno, seppur senza rischio…anche per avere la fiducia sufficiente per stare in campo anche in condizioni non ottimali. Saranno in squadra e ci potranno dare una mano. Gli altri che erano fuori rimangono fuori”.

Sul Lecce: “Buona squadra. Se devo definire la squadra direi che è una squadra da contropiede, sono fortissimi, hanno gente molto veloce sulle fasce, sia a destra che a sinistra, hanno soluzioni che cambiare durante la partita. Hanno un allenatore bravo che sa organizzare la squadra nella costruzione e difensivamente. Sta facendo un ottimo campionato e ha perso un unica partita per “numeri esagerati”, contro il Napoli. Nelle altre partite ha lottato fino alla fine, è una squadra difficile”.

Sulla partita giocata contro l’Inter e cosa manca alla Roma per giocarsi i big match: “Non voglio entrare ne nella critica ne nel futuro. Mancano cinque titolari…se mancano all’Inter ne hanno altri cinque, così come al Milan e alla Juve o all’Atalanta e alla Fiorentina. A noi se mancano cinque titolari non ce ne sono altri di titolari”.

Bisogna rassegnarsi al fatto che per qualsiasi questione alcuni giocatori non potranno mai essere al top? “Un giocatore infortunato è un giocatore che non ha una storia clinica, che come tutti gli atleti in un momento determinato hanno avuto un infortuni. Quelli che hanno una storia clinica sono quelli che ciclicamente hanno problemi fisici che si ripetono nel tempo. Sono cose diverse. Giocatori con infortuni, se non sono infortuni per contatto o aggressività, sono infortuni che uno staff tecnico sente che deve fare qualcosa di più a livello di prevenzione. Quado esiste una storia clinica è difficile. Vedi l’esempio di Gareth Bale…è stato uno dei migliori al mondo per 4/5 anni, e la sua storia clinica non gli permetteva di essere super. Quando la sua storia clinica non gli permetteva di stare a disposizione dei suoi allenatori c’erano altri per mantenere il livello alto in squadra. La Roma ha diversi giocatori con una storia clinica, che sono contento di avere e i ringrazio. Quando non ci sono…non ci sono! C’è una storia clinica difficile da combattere. Se me l’aspettavo? Pensi che Dybala o Sanches sarebbero alla Roma senza una storia clinica? Smalling l’ho avuto allo United e lo conosco meglio di tutti voi, sono molto felice quando è a disposizione”.

Perché è contento di avere quei giocatori con storia clinica? “Sono contento davvero perché non ho altri giocatori. Noi abbiamo cinque giocatori di altri profili…quando parli di Bove o Zalewski, loro non sono “prodotti finiti”, anche se giocano nella Roma. Io do sempre il massimo, per questo non rispondo alle critiche. Sono molto esigente con me stesso, e la cosa peggiore per me è non essere soddisfatto con me stesso. Contro l’Inter non avevo questo sentimento. Abbiamo fatto una partita che fino all’ultimo minuto eravamo in partita, se avevamo una puntina di fortuna facciamo l’1-0 con Cristante o El Shaarawy. Abbiamo avuto quello che ci aspettavamo, avevamo poca opportunità per vincere, ma abbiamo avuto una capacità mentale per non perdere quella partita. Ero triste per lo sforzo dei giocatori che hanno giocato due giorni prima, che hanno giocato tante partite di fila. Gente stanca che giocava contro gente fresca. Ero soddisfatto cn me stesso e con i ragazzi. Quel gol non si deve prendere, lo sappiamo. I ragazzi hanno fatto bene, hanno giocato contro la squadra più forte d’Italia. Domani siamo qua, non abbiamo Paredes perché è squalificato, abbiamo metà Paulo e un terzo di Renato. Cercheremo di vincere domani e di avvicinarci sempre di più”.

Sui giocatori sulle fasce: “Cerchiamo di fare il meglio possibile per la squadra, molto semplice. Tutto viene per necessità, per prendere il meglio della squadra”.

Sul calendario: “Il numero di partite lo sappiamo prima dell’inizio del campionato. Questo lo sappiamo. Ci sono squadre che hanno più potenziale per fare tutto questo e altre che ne hanno meno e son più in difficoltà. Se abbiamo sei difensori centrali possiamo giocare anche ogni tre giorni, ma quando ne hai quattro, a volte tre e a volte due diventa più difficile. Penso che nel calcio la parola “alibi” si utilizzi più quando si perde, non anticipatamente. Noi parliamo del calendario dall’inizio del campionato, non dopo la sconfitta contro l’Inter. Capisco che nel calcio c’è tanta gente che è arrivata “di paracadute”, non è il loro mondo, non lo conoscono, vengono per status o per politica, che non è cresciuta e nata qua. A questo tipo di persone tu devi rispettarle per il loro status, ma non vale neanche commentarle. Sono veramente dei paracaduti che sono arrivati e dobbiamo rispettarli. Non sanno quello che è giocare ogni tre giorni, non sanno quello che è l’accumulo e che fa la differenza. O magari, e sarebbe più grave, lo sanno. In Lega c’è anche gente che ha lavorato con delle squadre e che sa cos’è la stanchezza, c’è chi ha lavorato a livello organizzativo nei club, c’è gente che poteva influenzare positivamente. Noi giochiamo in Europa e dopo siamo la squadra che soffre di più…se il nostro club non fa questa domanda a livello istituzionale devo essere sempre io a parlare delle stesse cose. In questo caso specifico magari sbaglio io nella mia grammatica. Per me l’alibi nella grammatica calcistica è una cosa che si utilizza dopo, ma io ne parlo dell’inizio del campionato. Prossima settimana accadrà di nuovo. La Lazio gioca in Europa il martedì, noi il giovedì…la partita dovrà essere la domenica. Qua dico che siamo stati sfortunati. La Lazio avrà un vantaggio, ma in questo caso nessuna critica. Su tutto quello che è successo fino ad oggi, però, dico di nuovo che la Roma è fortemente penalizzata. I tifosi non sono scemi! Se ad ogni partita l’inno della Lega viene fischiato ci sarà un motivo“.