Che la Roma di Fonseca stia vivendo un periodo di assoluto crollo verticale è evidente, anche agli occhi del tifoso più sfegatato. I risultati non arrivano, la vittoria sembra ormai un lontano ricordo datato 11 aprile (3 punti ottenuti contro il Bologna all’Olimpico) e la squadra sembra sempre più sfiduciata. Soprattutto dopo le 6 reti subite contro il Manchester United nella semifinale di andata di Europa League.
Il clima della Capitale è sempre effervescente, complicato da gestire. Ribolle di passione, non di pazienza. Se la prima parte della stagione per i giallorossi è stata più che soddisfacente sia come risultati, sia come sviluppo di trame di gioco, negli ultimi due mesi si è lapidato tutto ciò che di buono era stato fatto nel periodo precedente. Questo periodo di down, di caduta libera non è sicuramente piaciuto ai tifosi romanisti che, nonostante le difficoltà della squadra, hanno sperato fino all’ultimo che l’Europa League potesse essere la salvezza della stagione. Il ritorno di un trofeo europeo in casa Roma, dopo la Coppa delle Fiere 1960/1961 sarebbe stato manna dal cielo.
Sono sicuramente molteplici le motivazioni che hanno portato alla situazione attuale dei giallorossi. Da una parte la sfortuna, con tutti gli infortuni capitati anche ed incredibilmente contro il Manchester United. Anche la lite Dzeko- Fonseca ha ovviamente ricoperto un ruolo importante nella compromissione della stagione, il cui unico lato positivo è stato il continuo impiego di Borja Mayoral al centro dell’attacco. Però, come spesso accade nel calcio, quando ci sono tante concause che determinano una situazione negativa per una squadra di calcio, è l’allenatore a pagarne le conseguenze.
Sì perché Fonseca ha già praticamente detto addio alla Roma. Nelle scorse ore c’è stato un incontro tra la dirigenza giallorossa e l’allenatore portoghese, in compagnia del suo agente. Meeting nel quale probabilmente è stata ribadita la volontà di salutarsi al termine della stagione. Bisognerà cercare comunque di recuperare miracolosamente il risultato d’andata con il Manchester e di strappare quantomeno un posto per la prossima Europa League, ora seriamente a rischio dopo la sconfitta contro la Sampdoria e il pareggio del Sassuolo a Reggio Emilia contro l’Atalanta.
Tanti i nomi che serpeggiano in queste ore per la sostituzione del portoghese: Maurizio Sarri, Massimiliano Allegri, Sérgio Conceição del Porto e Ruben Amorim dello Sporting Lisbona sono solo alcuni dei nomi sul taccuino del dirigente Tiago Pinto. Uomini differenti, storie diverse, direzioni molteplici da poter percorrere. In casa Roma è un momento di riflessione, com’è giusto che sia. Testa al Manchester, per ora, e al finale di stagione. Poi, si capirà chi andrà ad ereditare la panchina di Fonseca per la prossima stagione.