Roma, chi è Joao Costa: il 2005 che ha stregato Mourinho

Mourinho Roma

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Scopriamo insieme chi è Joao Costa, il classe 2005 della Roma che ha stregato José Mourinho.

Alla vigilia di Roma-Frosinone, poi terminata 2-0 per i padroni di casa, mister José Mourinho aveva paventato la possibilità di modificare il proprio stile di gioco e passare così alla difesa a quattro, ma per farlo avrebbe avuto bisogno di un calciatore in particolare, ovvero Joao Costa. Sconosciuto ai più, considerando la primissima convocazione in prima squadra proprio nel match contro i ciociari, il ragazzo è un classe 2005 che ha mostrato qualità interessanti nello scorso campionato Primavera, e che già in questa stagione è partito con il piede sull’acceleratore voglioso di convincere lo Special One a dargli una possibilità.

Al momento non ci è ancora riuscito, ma la chiamata in prima squadra da parte di Mourinho deve essere un punto di partenza importante per Joao Costa, che potrebbe tornare utile alla Roma in una stagione colma di partite e con qualche difficoltà dettata dai molteplici infortuni in rosa. Ma perché l’esterno classe 2005 ha rubato l’occhio allo Special One? Scopriamolo insieme.

Joao Costa, le caratteristiche tecniche del nuovo gioiello della Roma

Tifosi della Roma
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Nella testa di Mourinho Joao Costa rappresenterebbe l’interprete ideale in un possibile 4-4-2, considerando l’assenza di un’alternativa valida nel ruolo di esterno destro a centrocampo. Con la Primavera della Roma il giovane portoghese ha svolto un lavoro importante nel ruolo di ala, facendo valere le sue doti più spiccate quali la velocità, il controllo di palla sempre molto preciso e anche un piede sinistro degno di nota.

Tanto da migliorare soprattutto in fase realizzativa, come giusto che sia per un ragazzo del 2005, ma già una personalità importante che ha convinto l’allenatore lusitano a convocarlo in prima squadra, in attesa di concedergli l’esordio in Serie A nell’arco della stagione. La caratteristica che ha convinto il mister giallorosso però è proprio la duttilità tattica, unita a una spiccata tecnica di base che ha consentito al calciatore di brillare in diverse zone di campo, dal ruolo di ala destra fino a quello di trequartista dietro le punte.