Roma, Capello: “Vittoria meritata. Sono un ‘Mourinhiano’ convinto”
Fabio Capello ha commentato la bella vittoria della Roma in Conference League e fatto i suoi complimenti a Mourinho. L’ex tecnico ha raccontato tutto ciò al Corriere dello Sport in un’intervista. Di seguito le sue parole.
Le parole di Capello sulla Roma
Sulla vittoria della Conference League
“Bella, importante e meritata. Il primo tempo la Roma ha giocato bene ed è passata in vantaggio, poi nella ripresa si è difesa con grande attenzione, da squadra vera e organizzata anche nelle difficoltà: tutti hanno corso, sofferto e dato il loro contributo, compreso Rui Patricio, autore di due grandi parate. Nelle finali non bisogna mica dar spettacolo, ma alzare la coppa”.
Su Mourinho
“Ho sentito tante stupidaggini su di lui in passato: dicevano che non poteva più allenare ad alto livello, che non preparava bene le partite, che metteva il pullman davanti alla porta… Io sono sempre stato un “mourinhiano” convinto perché nel calcio contano i risultati e lui in carriera li ha sempre ottenuti. Secondo voi è un caso? Per me no. Lasciate stare le elucubrazioni mentali sul gioco spettacolare e sul calcio champagne: quando un allenatore di primo livello come Klopp afferma che vincere è la sola cosa che fa felici tutti quanti, mi sembra ci sia poco da aggiungere. Anche perché lo stesso concetto lo ripete un certo Ancelotti. Ci sono le registrazioni televisive su Sky e le mie interviste che lo confermano: ho sempre parlato bene di lui e sono stato convinto fin dal primo momento che la Roma avesse fatto un grande colpo ingaggiandolo. Ha trasformato la mentalità del gruppo con il passare dei mesi e adesso ha creato una squadra di ferro che ha saputo resistere alla reazione del Feyenoord e vincere la finale. È un bel successo anche per il calcio italiano che da dodici anni aspettava di alzare un trofeo in Europa”.
Qual è stato momento chiave della stagione giallorossa?
“La sconfitta per 6-1 contro il Bodo. Mourinho è stato bravo a far capire che avevano fatto una figuraccia contro un’avversaria inferiore, ma su quella delusione ha costruito invece che radere al suolo tutto. Negli ultimi mesi la crescita mi è sembrata assai evidente: i giocatori hanno preso consapevolezza dei loro mezzi e hanno acquisito la mentalità vincente del portoghese. Così hanno eliminato il Bodo, quando l’hanno ritrovato ad aprile, e poi hanno fatto fuori pure il Leicester meritando di alzare la Conference”.
Zaniolo sta tornando sé stesso dopo le operazioni alle ginocchia?
“Assolutamente sì. Sono contento per lui. Può essere un elemento importante per il futuro sia della Roma sia della Nazionale. E la stessa cosa la dico per Spinazzola che, guarito dall’infortunio al tendine d’Achille, sta tornando quello dei “vecchi tempi”. Lo merita”.
Su Pellegrini
“Dopo Totti e De Rossi un altro romanista con quella fascia al braccio è importante per la squadra e per la piazza. Pellegrini può essere un simbolo per la Roma e recitare un ruolo da protagonista anche con l’Italia”.
Sulla stagione di Abraham
“Questo è un argomento un po’ delicato. Non tanto per Abraham, ma per il nostro calcio in generale. Perché chiunque arrivi in Serie A dopo qualche difficoltà in un campionato estero, fa bene? E perché coloro che sembrano campioni da noi, per esempio Lukaku e Hakimi, altrove hanno un rendimento normale o deludono? A che livello è il nostro calcio? La risposta la lascio a voi”.
Sul ritorno di Totti alla Roma
“Visto quello che ha fatto Maldini, a Francesco auguro di rientrare e di ottenere gli stessi risultati di Paolo”.
Su Dybala alla Roma
“Di Dybala non dico niente. Inter, Roma, Roma, Inter e poi magari… finirà all’estero. Se sta bene, tecnicamente non si discute”.