Roma, ancora il Bodø/Glimt. Una notte da cancellare e un Botheim in meno

Roma, ancora il Bodø/Glimt. Una notte da cancellare e un Botheim in meno

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

A volte il destino sembra farlo apposta. L’urna di Nyon ha decretato: ai quarti di finale di Conference League, la Roma affronterà il Bodo/Glimt. Proprio i norvegesi che, nella fase a gironi, rifilarono un pesante 6-1 ai giallorossi la sera del 21 ottobre 2021. Fu la notte dei processi, della rabbia del neo tecnico José Mourinho e dei tifosi. Da quella partita seguirono esclusioni eccellenti e pesanti prese di responsabilità di molte cosiddette ‘seconde linee’. Ora la Roma è chiamata ad una sorta di ‘vendetta’, un punto di rottura con i pesanti problemi di inizio stagione. Una ripartenza per guardare con fiducia il prosieguo della stagione, in Europa e in campionato.

Roma, tanti volti noti nel Bodo/Glimt ma anche uomini incisivi in meno

Roma Bodo/Glimt
(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

La sera di quel famigerato 1-6 ai danni della Roma, il Bodo/Glimt di Kjetil Knutsen si presentava con un 4-3-3 con i seguenti interpeti: Haikin; Sampsted, Moe, Lode, Bjorkan; Brunstad Fet, Berg, Naraden; Solbakken, Botheim e Pellegrino. Non è cambiata certamente la filosofia dei norvegesi, solidi a centrocampo e votati all”innseco’ del tridente offensivo con una predominante solidità sulla linea mediana.

Roma Bodo/Glimt
(Photo by ED VAN DE POL/ANP/AFP via Getty Images)

Sono, tuttavia, cambiati gli interpeti e, alcuni, li ricordano bene a Trigoria. In primis Botheim, autore di una doppietta la sera del 21 ottobre, e trasferitosi al Krasnodar nella finestra invernale. Una mancanza, non di poco conto, visti i 7 gol e 6 assist portati a referto nelle 14 presenze complessive accumulate in stagione con i norvegesi. Non ci sarà neppure Patrick Berg, motore del centrocampo del Bodo, trasferitosi al Lens a gennaio, così come il solido difensore centrale Marius Lode, ora allo Schalke 04. Una serata speciale per la Roma e per Mourinho, contro un Bodo/Glimt che ha aperto una ferita importante in quella fatidica serata. Una ferita che, ora, può trasformarsi in slancio per il rush finale.