Interessante retroscena svelato da Tammy Abraham in merito al suo approdo alla Roma. Il centravanti inglese ha rivelato i motivi del suo approdo in giallorosso ed ha svelato quale altra squadra lo intrigava particolarmente. Ecco alcune delle sue parole a Fourfourtwo.
“Era arrivato il momento di lasciare il Chelsea. Avevo grande attenzione per un club inglese, l’Arsenal. Mio padre è un loro grande tifoso e quindi era molto entusiasta. Poi mi ha chiamato Mourinho: “Ciao Tammy, sono José”. E io ho pensato: “Wow, che sorpresa!”. Mi ha chiesto: “Sei pronto a lasciare il brutto tempo e venire nella soleggiata Roma?”. Ho riso, abbiamo parlato un po’ di più, mi ha spiegato il progetto e le sue ambizioni. Ho parlato con i miei agenti e mi hanno detto che non c’erano dubbi. Non mi sono più guardato indietro“.
Sul futuro
“Mai dire mai nel calcio. La mia attenzione è rivolta alla Roma. Non penso ad altro che ad essere qui e fare del mio meglio. Non ho fretta perché non ho questioni in sospeso in Inghilterra. Il calcio non ha luogo, può essere ovunque. Forse resterò alla Roma per i prossimi dieci anni, o forse no“.
Su Mourinho e Dybala
“Mourinho è una leggenda e lo adoro. È un vero capo. Quando parla viene sempre ascoltato. Sa come gestire i suoi uomini, è uno dei migliori al mondo in questo. Sa come come guidarti, come entrare davvero nella tua testa. Quando parla, ascolto sempre e seguo i suoi consigli. Mi ha detto che secondo lui non segnavo abbastanza con la testa, soprattutto dai calci d’angolo. Due giorni dopo l’ho fatto contro il Leicester. Mi chiedevo come fosse possibile che è riuscito a farmi fare questa cosa. È stato davvero pazzesco. Ne ha parlato due giorni prima e poi ho segnato di testa. Con Dybala ci alleniamo insieme sempre. Scherziamo tantissimo e questo ci dà i suoi frutti in partita“.