Roma, Abraham: “Sarebbe bellissimo vincere ancora”

Roma, Abraham: “Sarebbe bellissimo vincere ancora”

(Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Nonostante il numero minore di gol rispetto all’anno scorso, per Tammy Abraham e la Roma è arrivato il momento decisivo della stagione. In campionato la qualificazione alla Champions League sembra allontanarsi, ma giovedì in palio c’è la finale di Europa League. Sarebbe la seconda finale in due anni per l’attaccante inglese che ha rilasciato un’intervista a SMW.

(Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Le parole di Abraham sulla sua esperienza alla Roma

Sull’arrivo in Serie A: “È stata un’esperienza interessante, certamente diversa dalla vita a casa. Ovviamente mi sono dovuto adattare velocemente e a volte mi manca sentire la lingua inglese. È bello imparare culture e lingue diverse, godersi un nuovo stile di vita. Probabilmente dovrei sapere più di quello che so ma sta andando bene. I tifosi e le persone nel club mi hanno fatto sentire a casa dal primo giorno che sono arrivato. Il benvenuto doveva essere in un aeroporto privato, ma lì c’erano troppi tifosi: loro cantavano il mio nome, erano molto felici di vedermi. Da quel momento ho capito che era il posto giusto per me. Sono molto appassionati e vogliono che la squadra faccia bene, ti supportano anche se non fai bene. Credo che abbiano potuto vedere quanto impegno metta in campo e penso che è per questo che mi apprezzano, per la mia fame e il mio desiderio di vincere. Non sono qui da molto, trasferirmi a Roma è qualcosa per cui guarderò indietro e dirò che ho avuto un gran momento nella mia vita ad essere in una parte differente del mondo e scoprire nuove cose. È stato incredibile, a volte tosto, ma finora divertente.”

Su Roma: “Ho sempre amato la storia anche a scuola. Conoscevo il Colosseo e vederlo dal vivo è stato pazzesco. Dovevate vedere la mia faccia quando ero lì, non potevo smettere di sorridere. Adoro imparare la storia delle città e Roma è uno dei posti migliori al mondo per questo. A essere onesti lo stile di vita mi ha sorpreso. Sapevo che gli italiani amassero il loro cibo, ma quando sei qui realizzi che sono a un livello differente. Puoi andare in qualsiasi ristorante in città e ti daranno il miglior cibo che tu abbia mai mangiato. Loro si prendono cura e tempo in tutto quello che fanno, che è una cosa che ho imparato ad amare di Roma e della sua gente.”

Sulla Conference League: Vincere un trofeo europeo al primo anno alla Roma è stato incredibile, a essere onesti non credo che nessuno se lo aspettasse. Dal momento in cui sono arrivato, ho detto che volevo vincere un trofeo con la Roma, non succedeva da tanti anni e a quel punto molte persone non credevano che fosse più possibile. Credo che arrivare qui abbia dato forza ai ragazzi, hanno visto quanto fossi affamato. Anche in allenamento voglio sempre vincere, voglio sempre il meglio per la mia squadra e per me stesso.”

Sull’addio al Chelsea: “Poco prima di lasciare il Chelsea, Tomori è andato al Milan e abbiamo parlato molto. Mi ricordo le telefonate, nessuno di noi riusciva a credere a quello che stava accadendo. Eravamo stati al Chelsea per le nostre vite intere e in un momento stavamo andando via. Tutto quello che conoscevo riguardava il Chelsea a parte qualche trasferimento in prestito, ma penso comunque che quello fosse il momento giusto per andare via. Ero pronto a fare un passo avanti nella mia carriera. Non volevo essere considerato un giovane o un calciatore arrivato dalla Academy, per me era il momento di aprire le ali. Parlo ancora con tanti giocatori del Chelsea, James mi dice sempre di tornare. Siamo cresciuti insieme come gruppo e ci conosciamo da anni. Giocatori come Mount, Rice e Nketiah sono cresciuti insieme a me nello stesso ambiente. Abbiamo giocato tornei, viaggiato insieme: è speciale vederli crescere e quanto lontano siamo arrivati. Abbiamo preso strade differenti, ma condividiamo ancora questi ricordi.”

Sul futuro: “Aspetto un bambino e questa è la cosa più importante, poi penserò a dove andare quest’estate: l’America è sempre nella mia testa ma probabilmente sceglieremo più un posto adatto alla famiglia per il bambino che sta per arrivare. Questo potrebbe essere il più bell’anno della mia vita fino adesso e voglio rendere questa cosa realtà. Sarebbe bellissimo vincere ancora qualcosa con la Roma e quando sarà nato mio figlio chissà cosa riserverà il futuro.”