Rocchi, il monito ai simulatori: “Se ci accorgiamo che vogliono ingannarci…”
Il designatore Rocchi avvisa i simulatori riguardo alle azioni degli arbitri per prevenire comportamenti antisportivi. Sono già molti i casi che hanno evidenziato questi atteggiamenti dei calciatori.
L’utilizzo del VAR è sempre un argomento molto discusso fra gli appassionati di calcio. La sua introduzione non ha spento le polemiche, anzi. Soprattutto il protocollo resta nel mirino, viste le discrepanze che tante volte vengono messe in atto dai vari arbitri e assistenti. Il mezzo tecnologico ha comunque ridotto gli errori e aiutato molto i fischietti, anche se manca ancora un tassello.
Quello riguardante le simulazioni, che si verificano sistematicamente in ogni partita. Il VAR al momento non può intervenire su questi atteggiamenti – a parte i casi che portano all’assegnazione di un calcio di rigore o di un cartellino rosso -, ma le mille telecamere poste sui campi di calcio evidenziano in maniera chiara come diversi calciatori mettano in atto questo tipo di comportamento.
Nelle ultime settimane ha fatto molto parlare ciò che ha fatto Marco Faraoni durante l’ultimo Juventus-Verona. Colpito in maniera lieve, il difensore dell’Hellas ha seguito tutta l’azione juventina salvo poi accasciarsi a terra con le man in faccia una volta che la palla era finita in rete. E proprio di questo episodio il designatore Gianluca Rocchi ha voluto parlare nella trasmissione Open VAR in onda su Dazn.
Rocchi: “I simulatori ingannano gli arbitri, non devono attirare l’attenzione così”
Dopo un paio di puntate di assenza, Rocchi è tornato ospite nella trasmissione parlando proprio di Faraoni e del gol annullato a Moise Kean: “Per noi l’intervento del VAR è corretto, ma quello che è successo dopo non mi fa impazzire. Non è che uno per evidenziare l’evento debba buttarsi a terra, noi l’attenzione la mettiamo comunque”.
E aggiunge: “Il rischio è che si abbia l’effetto opposto, cioè che uno voglia ingannarci. Ribadisco con forza che noi guardiamo tutti gli episodi e non solo quando qualcuno lo mette sotto la lente di ingrandimento con un comportamento profondamente antisportivo. Queste cose non mi piacciono. Da sportivo, non da arbitro”.