Roberto Baggio: “Non riesco a dimenticare la finale del Mondiale ’94”

Baggio

(Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Lunga intervista concessa da Roberto Baggio Rai Sport, in cui ha parlato della sua vita dopo il ritiro dal calcio nel 2004. Naturalmente anche un pensiero al maledetto Mondiale negli Stati Uniti del 1994.

Gli anni purtroppo si sentono e passano per tutti. Però bisogna avere lo spirito giusto per affrontarli. Mi sembra che il tempo stia correndo troppo veloce. Forse l’età, forse gli impegni, tutto sembra correre molto più veloce di una volta. Mi sorprende l’affetto della gente visto che sono tanti anni che ho smesso. È la cosa più bella e profonda che mi sia rimasta del calcio“.

Il rapporto con il calcio di Baggio dopo il ritiro

Io vivevo il calcio un’altra maniera. Forse sono invidioso e geloso verso chi lo può ancora praticare e vivere e allora a volte mi allontano anche per questo. Perché vorrei poter tornare a vivere qui momenti in cui rincorrevo una palla“.

Un solo rimpianto nella sua incredibile carriera:

C’è una cosa sola che mi rimprovero, che non riesco a dimenticarmi: quel giorno a Pasadena“.

Una considerazione sui due anni di pandemia:

Credo che i giovani siano quelli che forse hanno sofferto di più. Per questo noi genitori abbiamo il dovere di stargli vicino a loro per darli i giusti stimoli per affrontare il futuro con speranza, perché ne hanno bisogno. Devono recuperare il tempo perduto e devono veramente tornare a relazionarsi con gli altri in maniera diretta e vivere un po’ quello che è stata la nostra adolescenza dove si facevano tante cose insieme. Uscendo meno di casa ho avuto più tempo per dedicarmi alla spiritualità. L’ho presa come un’occasione importante per approfondire ancora di più la mia fede e rimettermi ancora di più in gioco“.