Rivoluzione e “Modello Fiorentina”: il Viola Park è uno spettacolo
Dalle fondamenta ai tetti, l’architetto Marco Casamonti di Archea Associati racconta la nascita del Viola Park, una vera e propria rivoluzione per il calcio italiano.
Paesaggio, rispetto ambientale e valorizzazione del contesto, queste sono le tre parole chiave che descrivono il nuovo e avanguardistico Rocco B. Commisso Viola Park. Il centro sportivo della Fiorentina, che è considerato il più grande d’Italia, con una copertura di 30 ettari di terreno, mette le mani s’un futuro che si prospetta roseo per il club viola. Un investimento che va dai 112 ai 115 milioni di euro, che permette al club di Rocco Commisso di vantare uno dei centri sportivi più moderni e attrezzati al mondo.
Per scoprire tutto ciò che c’è dietro il Viola Park abbiamo intervistato chi il Viola Park lo ha progettato e realizzato: l’architetto Marco Casamonti di Archea Associati, che ci descrive l’impianto dalla testa ai piedi, o meglio…dalle fondamenta ai tetti. Benvenuti al Viola Park.
Il Viola Park: un impianto avanguardistico, sostenibile e che valorizza il paesaggio fiorentino
“Il Viola Park si inserisce in un’area di circa 27 ettari a cui recentemente ne sono stati aggiunti altri tre per la realizzazione dei parcheggi, in una delle aree più belle e delicate del paesaggio toscano. Siamo al sud di Firenze, nella Piana di Ripoli. È evidente che il progetto dovesse tenere bene in conto quelli che sono i temi paesaggistici e ambientali. Tutto intorno il Viola Park è circondato da un corollario di colline e si vede anche dall’alto, per questo i tetti sono tutti verdi, in modo che dall’alto si riduca di moltissimo l’impatto degli edifici sul paesaggio.
Gli edifici sono tenuti volutamente bassi, c’è solo un piano terra e un piano primo, mentre tutto il piano dei servizi è incastonato nella terra. C’è un piano di servizi dedicati alla prima squadra maschile e tutto il centro medico; e per gli altri padiglioni: femminile, giovanile, uffici, tutti i servizi, e gli spogliatoi, sono in un piano interrato, che prende luce da un fianco laterale, perché abbiamo scavato parte del terreno, realizzando una rampa a prato, in modo che la luce entri dentro. L’altra strategia è stata quella di dividere tutti i padiglioni in tanti edifici. Ovviamente questa è una strategia più costosa, ma in questo modo i circa 28 metri quadri sono più diffusi sul territorio”.
L’impatto ambientale
“Con i tetti a forma di compluvio…che qualcuno li definisce a forma di “V” di “Viola”, si raccolgono le acque piovane, che poi vanno in un lago, che è un grande deposito d’acqua che è al centro del Viola Park. È giusto raccogliere l’acqua usata e riciclarla. C’è un processo virtuoso che fa si che tutti gli edifici abbiano un basso impatto ambientale, sono costruiti “a secco”, dunque, a parte le fondazioni in calcestruzzo sono tutte costruzioni in acciaio e facciate in legno e alluminio, quindi con materiali riciclabili, smontabili e che per caratteristiche hanno quanto di meglio c’è oggi nel mondo delle costruzioni e dell’architettura”.
Strutture basse, nel rispetto della storia fiorentina
“Nel Viola Park c’è un vecchio edificio, che è la vecchia Villa Leopoldina, che è una casa di due piani più una torretta, che sale di altri due piani. L’obiettivo, in accordo con la sovraintendenza, era quello di stare in linea con l’altezza della Leopoldina, mentre per quanto riguarda le coperture, di non superare l’altezza della torretta. Quindi c’è un rapporto tra l’altezza degli edifici costruiti e quelli già esistenti. Il centro sportivo è come un elemento di filtro che riduce la densità urbana media verso la campagna. Questo è un complesso contemporaneo, al passo con i tempi, e quindi anche sostenibile ed ecologico”.
Materiali riciclabili e smontabili
“Il cemento armato è stato utilizzato solo per le fondazioni e i vani ascensori, che devono dare rigidità all’edificio per i problemi sismici. Mentre invece tutte le strutture sono state fatte in acciaio, quindi sono smontabili e riciclabili. Le facciate sono fatte con montanti in legno, ed è la prima volta che si fanno così, e anche tutti i controsoffitti sono in legno. Sui montanti in legno, inoltre, ci sono le facciate in vetro per dare trasparenza e permeabilità tra il paesaggio circostante e gli edifici, in modo che i giocatori si sentano dentro la natura immersi in un parco. Abbiamo piantato circa mille alberi, che tra qualche anno saranno grandi e faranno in modo che ci troveremo all’interno di un vero e proprio parco”.
Il concept e il design del Viola Park
“Dal punto di vista del concept il progetto segue le tracce dell’antica centuriazione romana di duemila anni fa, che erano ben visibili nell’orditura dei campi agrari. Va detto che in questo luogo la centuriazione romana nell’orditura dei campi diverge da una parte secondo il parallelo dell’Arno, e una parte parallelamente alla fascia collinare. Divergendo le due direzioni si costruisce sul territorio una sorta di cerniera…che guarda a caso vista dall’alto rappresenta una “V”, che è venuta per pura coincidenza, e ora rappresenta il Viola Park. Al centro di questa “V” c’è il padiglione eventi, che è una sorta di collina artificiale ricoperta di prato, dove sotto c’è la cucina centrale, i servizi di ristorazione centralizzati per tutto il Viola Park, e la Cappella intitolata a Santa Caterina, che è la patrona di Bagno a Ripoli”.
Infortuni e prevenzione: la Green Room
“Sotto il padiglione maschile c’è il centro medico, che vale per tutti i giocatori del centro sportivo. Esso è dotato delle strutture più all’avanguardia che oggi si possono trovare in ambito sportivo-medicale: dalla normale piscina, fino alla piscina “Idrowork”, nella quale i giocatori possono accedervi persino in sedia a rotelle per fare riabilitazione in caso di infortunio. C’è il percorso fresco per raffrescare i muscoli dopo gli allenamenti o le partite, c’è la crioterapia e il centro benessere. La Green Room è una stanza dove i giocatori possono fare gli esercizi e ci sono una serie di telecamere micrometriche che controllano tutti i micro spostamenti dei ginocchi e dei legamenti, quindi consentono ai medici di fare delle diagnosi precise, valutando la tenuta dell’apparato muscolare e legamentoso. Qui c’è l’eccellenza di quello che oggi si trova in ambito di medicina sportiva”.
La foresteria
“In tutto il primo piano del padiglione della prima squadra ci sono le camere per i giocatori, ed è interamente dedicato all’ospitalità. Sono camere di albergo, tutte doppie, dove i giocatori possono dormire, specialmente i più giovani, quelli che vengono da fuori oppure la prima squadra il giorno del ritiro”.
Il “Modello Fiorentina”
“Con il centro sportivo Viola Park la Fiorentina ha costruito un vero e proprio modello tipologico, che noi chiamiamo “Modello Fiorentina”. Questo è un centro sportivo dedicato ai giocatori, ma che supera generi e generazioni: è il primo in Italia dove ci sono uomini e donne, e dove ci sono dai bambini Under 10 fino alla prima squadra. Non è tutto: perché il Viola Park è il primo centro sportivo italiano, che invece di essere esclusivo accoglie i tifosi al suo interno. Come sarà possibile entrare? Attraverso una “Viola Card”.
Rispetto a tutti gli altri centri sportivi italiani ed europei sarà un luogo dove i tifosi non staranno all’esterno, ma saranno dentro. Per esempio i genitori dei bambini che giocano entreranno…ci sono i bar e le aule studio. Si tratta di un vero e proprio campus universitario…immaginatevi i campus di stampo americano. È una rivoluzione del vecchio modello di centro sportivo.
Rischio sovraffollamento o “spionaggio”? No, perché all’interno dei 30 ettari ci sono aree che mano a mano sono sempre più riservate. Per esempio si può accedere alla zona del mini stadio, che è semi-pubblica, poi c’è quella del centro sportivo, che è semi-privata, inoltre c’è la zona del padiglione della prima squadra che è privata, dove avvengono gli allenamenti a porte chiuse. Ovviamente quando lo deciderà la società ci sarà la possibilità che la prima squadra faccia allenamenti nel mini stadio, e quindi di accogliere i tifosi a vederli”.
L’impatto sociale e sul tessuto urbano
“Ci vorrà ancora forse un anno, per capire qual è l’interazione tra il tifoso, il cittadino e il centro sportivo. Noi ci auguriamo che questa interazione sia alta, soprattutto in relazione alle famiglie dei giocatori…perché non dimentichiamo che lo spettacolo più bello avviene nel pomeriggio fino alle 18:00/19:00, quando ci sono circa 400 giovani giocatori che giocano all’interno del Viola Park. Ci auguriamo che ci sia questa vicinanza non solo con i tifosi, ma anche con le famiglie, che possano trovare nel Viola Park un luogo dove aggregarsi”.
Il futuro della Fiorentina parte dal vivaio
“La Fiorentina ha la volontà di avere un centro sportivo in grado di far allenare bene i giocatori, di farli diventare uomini e donne, con valori legati allo sport e alla natura e che siano in grado di giocare bene al calcio. Il Viola Park si è concepito come un campus universitario, utile per l’apprendimento e per imparare, non solo per allenarsi. Tutti si aspettano moltissimo in termini di performance. Lo vedremo nei prossimi anni…come la natura deve fare il suo corso, così anche i giovani. I frutti già ora ci sono tutti, da quando la prima squadra ha iniziato ad allenarsi qui. C’è la gioia stampata nel sorriso dei giovani giocatori”.
Investimenti e risvolti economici
“Il Viola Park è stato frutto di uno straordinario investimento della società, quantificabile tra i 112 e i 115 milioni di euro. Quando si investe tanto ci si attende anche di avere un ritorno economico, che almeno possa attenuare i grandi costi che un centro sportivo così ha. Il più grande investimento, però, sarà in termini sportivi. Tutti si augurano che dia grandi risultati”.
Una bella copertina per l’Italia all’estero
“È il primo centro sportivo dove l’architettura, il design e la qualità entrano a far parte del progetto. Fino ad oggi la disciplina dell’architettura non è mai entrata in modo così diretto in contatto col mondo dello sport. In una città come Firenze, che nasce sulla bellezza delle sue architetture rinascimentali non poteva che essere così. L’architettura e il paesaggio sono i protagonisti di questo centro sportivo e lo collocano ai vertici dei grandi centri sportivi europei”.
Il Viola Park è uno dei centri sportivi più all’avanguardia d’Europa
“In questo momento assolutamente sì. Per realizzare il Viola Park, con Joe Barone e col figlio del presidente Josef Commisso abbiamo iniziato a progettarlo compiendo un giro tra i centri sportivi più belli e importanti d’Europa: dal Tottenham al Real Madrid al Barcellona. Cosa significa? Significa che prima di progettare e avventurarsi nel progetto abbiamo studiato e fatto ricerca. Tutto ciò si riflette in un progetto che non può che essere all’avanguardia e che non può non puntare a realizzare quello che noi chiamiamo “Modello Fiorentina”.
E il nuovo stadio?
“È stato valutato dalla sovraintendenza, dal Ministero dei Beni Culturali e dall’amministrazione comunale di Firenze che quello sia un monumento, e in quanto tale si deve prendere cura di esso non una società di calcio ma le istituzioni. Questa è stata una scelta, ed è giusto che chi si occupa del restauro dei monumenti faccia restauro dei monumenti e chi si occupa di calcio faccia calcio”.