Il 13 novembre 2017 è una data che i tifosi italiani ricorderanno in maniera permanente. Una ferita profonda, quella della mancata partecipazione a Russia 2018, che difficilmente potrà rimarginarsi. Un mondiale senza l’Italia è un evento che non dovrà mai più ricapitare. Si potrà mai superare un trauma così grave? In linea di massima no, però ci si potrebbe sempre provare. Come? Semplice, vincendo la coppa Europa, che manca dal 1968. La ferita rimarrebbe, ma una vittoria stasera rappresenterebbe l’inizio di un nuovo ciclo che non si vede da diversi anni. Gli azzurri non vincono un torneo internazionale dal 2006. Inoltre, alzare il trofeo al cielo di Londra, nella casa dei “maestri del calcio, potrebbe rappresentare una sorta di risarcimento morale per una generazione di tifosi che dopo il 2006 ha raccolto magre figure, soprattutto al mondiale, con la ciliegina su una torta indigesta della mancata qualificazione a Russia 2018.
L’Italia di Roberto Mancini, che ha fatto un ottimo torneo, sta creando una cosa meravigliosa all’esterno del campo di gioco. Erano anni che non si vedeva una nazionale di calcio che univa così la gente. Questa unione si vede sia all’interno del campo di gioco, che fuori, con le grigliate post partita o “notti magiche” cantata a squarciagola. L’entusiasmo si vede anche per le strade, finalmente. Finalmente la gente ha la possibilità di uscire nuovamente da casa per festeggiare qualcosa di bello dopo anni bui, non solo nello sport ma anche nella vita di tutti i giorni, dove il Covid ha messo in ginocchio non solo l’Italia ma anche il mondo intero. Un. motivo in più per “abbracciarci forte e volersi tanto bene“.
Una Nazionale finalmente bella da vedere, propositiva, che non si vede l’ora che scenda in campo, che unisce la nostra nazione da nord a sud; anzi da Trieste in giù, per citare Raffaella Carrà che ci ha lasciato qualche giorno fa. Una Nazionale che avrebbe sicuramente emozionato anche lei. Dopo l’ottimo cammino, è il momento di tentare di fare qualcosa di grande a casa dei “maestri” che non hanno nulla da insegnarci. È il momento di riportare a casa una coppa che manca da tanto tempo, troppo.