Rimonte Scudetto: Inter e Milan ribaltano Empoli e Verona. Juve, Vlahovic è un caso

Rimonte Scudetto: Inter e Milan ribaltano Empoli e Verona. Juve, Vlahovic è un caso

(Photo by Mattia Ozbot/Getty Images)

Con due rimonte nelle rispettive gare, a due giornate dal termine, Milan ed Inter si giocano ancora lo Scudetto più equilibrato dell’ultimo decennio. Torino capitale della sconfitta: granata ko contro il Napoli, bianconeri imbarazzanti a Genova. E Vlahovic diventa un caso. Salernitana, il pareggio interno col Cagliari può bastare, ma bisogna mantenere alta la concentrazione.

Rimonte Scudetto: Inter e Milan ribaltano Empoli e Verona. Juve, Vlahovic è un caso

L’Inter ha aperto la trentaseiesima giornata di Serie A lo scorso venerdì, al Meazza, contro l’Empoli. I toscani, nonostante il doppio vantaggio, non sono riusciti a fermare la rimonta dei campioni d’Italia in carica. 4-2 il risultato finale, che ha consentito a Simone Inzaghi di pernottare per due sere in testa alla classifica. Con buona pace della contemporaneità degli eventi. Oltre quarantotto ore dopo, infatti, i cugini rossoneri sono andati di scena al Bentegodi di Verona. Scaligeri passati in vantaggio grazie ad una rete del capitano Faraoni, ma la coppia Leao-Tonali non è stato d’accordo, il primo ha assistito ed il secondo segnato le due reti della rimonta. In chiusura, la rete del definitivo 1-3 ad opera di Florenzi. Insomma: rimonte Scudetto per Inter e Milan a distanza di un paio di giorni. In questo corpo a corpo spettacolare – roba che non si vedeva dalla stagione 2010/11, quando a trionfare furono i Diavoli con ottantadue punti, seguiti, a settantasei, dai Biscioni – la matematica ci ha detto che dovremo aspettare almeno un’altra giornata prima di vedere assegnare il tricolore. Anche se la sensazione è che si andrà avanti fino all’ultima.

Rimonte Scudetto: Inter e Milan testa a testa. Juve, Vlahovic è un caso

Torino, nel weekend appena trascorso, è stata la capitale delle sconfitte. Venerdì è toccato alla Juventus cadere sotto i colpi – tardivi – del Genoa. Sabato, invece, i cugini granata hanno lasciato tutta la posta in palio al Napoli – bravissimo nel vincere gare inutili ai fini dello Scudetto, nella fattispecie grazie a Fabian Ruiz che non è più così certo di svestire la maglia azzurra nella prossima stagione -. Obiettivi diversi, si sa, così come gli animi. La squadra di Cairo può definirsi soddisfatta di una stagione in cui la salvezza non è mai stata in discussione. Quella di Agnelli, invece, nonostante il ritorno del figliol prodigo Max Allegri, continua a stentare. Anzi, proprio il tecnico ex Milan si sta rendendo protagonista di un braccio di ferro con Dusan Vlahovic. Una sfilza di sostituzioni per il serbo, accompagnate da tirate d’orecchio pubbliche da parte del suo allenatore. Che sarebbero stati sei mesi di ambientamento per l’ex Fiorentina si sapeva. Che sarebbero stati così complessi, non ce lo si aspettava. I numeri sono impietosi: in questa stagione, con la maglia viola, ha segnato venti gol in ventiquattro gare; con la maglia bianconera, invece, solo sette marcature in diciotto presenze. Media gol più che dimezzata: 0,8 a Firenze, meno di 0,4 a Torino.

Rimonte Scudetto, rimonte salvezza

Se le rimonte di Inter e Milan possono valere uno Scudetto, quelle di Genoa e Cagliari potrebbero valere la permanenza in Serie A. Dei Grifoni, contro la Juventus, ne abbiamo già parlato. I sardi, invece, sono riusciti a recuperare un prezioso punto al minuto novantanove della delicatissima sfida in trasferta a Salerno. La squadra del “maestro delle salvezze”, Davide Nicola, resta avanti di un punto rispetto ai sardi, ma ha tanto da recriminare per una partita che l’ha vista subire il gol del pareggio – 1-1 finale, ndr – al nono dei dieci minuti di recupero assegnati da Di Bello. Occhio, però: le sconfitte di Sampdoria e Spezia aprono la bagarre a ben sei squadre, con il Venezia non ancora matematicamente retrocesso.