Riccardo Trevisani a CIP: “L’Atalanta è da scudetto”

Riccardo Trevisani

Serie A, Champions League, Covid, Fantacalcio. Questi, e non solo, i temi trattati in questa intervista esclusiva realizzata da CIP al giornalista di Sky Riccardo Trevisani, tra i telecronisti punta (in coppia con Lele Adani) della pay tv di proprietà Comcast.

La prima domanda, visto il sorteggio avvenuto ieri, è sulla composizione dei gironi di Champions League: Juventus, Inter, Atalanta, Lazio. Com’è andata alle italiane?

Sicuramente all’Inter è andata peggio, secondo me la meno fortunata nel sorteggio. E’ vero che c’è lo Shakhtar Donetsk, non proprio una squadra straordinaria, però avere nel girone come quarta il Borussia Monchengladbach era quanto di peggio si potesse trovare. Poi c’è il Real Madrid, che è sempre il Real Madrid. L’Inter si ritrova, per il terzo anno consecutivo, un girone dove può arrivare prima con un miracolo ma dove più probabilmente rischia di non qualificarsi. Chiaro, la qualificazione è sempre possibile. L’Inter ha già affrontato lo Shakhtar in Europa League, quindi tutto è possibile. Ci sono gironi però sicuramente più facili. Per la Lazio, soprattutto considerando la fascia in cui era presente, si può dire che è una “festa”. Stessa cosa per l’Atalanta: a parte il Liverpool, le squadre del girone sono tutte alla portata. Anche considerando l’inizio devastante dell’Atalanta. Direi che sarà l’Ajax a contendere il secondo posto ai bergamaschi. Ajax che non è quello di un tempo ma che resta comunque una miniera di giovani e che sa giocare benissimo a calcio. Io dico che dietro al Liverpool è l’Atalanta la squadra favorita per passare il turno. Per la Juventus è un girone abbordabilissimo: la Dinamo Kiev (anche se c’è in panchina una volpe come Lucescu) non ha così tanta qualità, mente il Barcellona ha ancora il cartello “lavori in corso”. Personalmente non stimo molto Koeman.

Un format, quello della Champions League, collaudato da anni. Col Covid non si poteva rivederlo, almeno per l’emergenza?

Credo che saranno regolarmente disputati i match dei gironi, per poi valutare la situazione Covid a gennaio-marzo e quindi riproporre magari un format come quello di Lisbona, o se andare avanti con lo stesso format, considerando l’arrivo del vaccino oppure grazie ad un miglioramento, si spera, della situazione. Onestamente, oggi qualsiasi cosa detta può essere sbagliata e nessuno può sapere qual è la verità.

Tiene banco, in queste ore, il focolaio Covid nel Genoa. Si poteva evitare, anche in virtù dei tempi di incubazione del virus?

Non sono un esperto. C’è il protocollo Uefa: è stato confermato che si debba giocare con 13 calciatori disponibili, compreso un portiere. Io personalmente avrei fatto 16 compreso un portiere, anche perché sennò la regola dei cinque cambi ha poco senso. Ci si deve abituare a dover considerare il Covid come un infortunio qualsiasi, ad esempio come uno stiramento.

Questa situazione favorirà i grandi club, con rose inevitabilmente più ampie e di maggiore qualità?

Sicuramente. Anche se lo scorso anno ho visto bene Milan e Sassuolo, non esattamente squadre con delle rose lunghissime. La rosa lunga aiuta, ma fino ad un certo punto.

Com’è cambiato il tuo lavoro (telecronista) dopo la pandemia?

E’ straordinariamente meno divertente, meno entusiasmante, meno appassionante. E’ più complicato coinvolgere le persone, riuscire a dare entusiasmo, ad averne. Lo stadio vuoto è triste. Speriamo di vedere aumentare la capienza degli stadi, almeno più grandi, a 5 o 10 mila tifosi. Anche se i dati di ieri sono allarmanti (2.548 nuovi positivi, ndr).

A Sky è arrivato Sandro Piccinini. Che ne pensi?

Si arricchisce la famiglia di Sky. Porta una grande esperienza. Strano vedere un telecronista come lui nei panni dell’opinionista. Fa bene un innesto simile.

E’ iniziata la Serie A da due giornate. Qual è secondo te il meglio ed il peggio visto fino ad ora?

Il meglio
. Si segna di più, è questo è sicuramente il meglio. E’ molto positivo: forse il rumore del silenzio, l’assenza di pressione dei tifosi sui calciatori. Una cosa è sicura, da quando c’è il Covid si segna tantissimo, ed il trend è stato confermato anche da queste prime due giornate. Per i tifosi, tante reti e quindi maggiore divertimento. Vista l’assenza dei supporter allo stadio, almeno questa è una buona notizia.
Il peggio. Le squadre sono tutte condizionate da questo calciomercato particolare, “imperfetto”: non tutte le squadre sono prontissime. Differentemente dagli altri anni, le piccole non sono partite benissimo. Sono tutte in difficoltà, a parte lo Spezia.

Si è parlato molto dell’arrivo di Pirlo sulla panchina della Juventus. Qual è il tuo giudizio per queste prime due partite?

Ho avuto una grande impressione di Pirlo. Ancora di più dopo la partita Juventus-Sampdoria. Questo grande impatto, pur considerando le difficoltà della Samp, non me lo aspettavo. Proprio per il buono che c’era stato nella partita di esordio, mi hanno sorpreso i cambiamenti di formazione nella partita dell’Olimpico contro la Roma. Con l’inserimento di Morata, sia Kulusevski che Ronaldo hanno dovuto cambiare modo di giocare. Scelte che mi hanno sorpreso, e non in positivo.

Facciamo qualche pronostico. Secondo te qual è la favorita per lo scudetto e quali squadre vedi, sulla carta, più deboli rispetto alle altre?

Tra quelle che vedo più in difficoltà c’è il Crotone, a cui mancano due difensori centrali ed una punta. Una squadra che deve ancora, secondo me, rinforzarsi per restare in A. Vedo onestamente in difficoltà anche il Parma. Per lo scudetto, la Juventus non la vedo favorita e non perché sia meno forte ma perché lo sono le altre, ed anche per la maggior consapevolezza di forza delle altre squadre: l’Atalanta lo scorso non ha perso né contro il Milan né contro l’Inter, è stata rimontata a Torino dalla Juventus con due rigori piuttosto casuali, ha vinto con la Roma, ha pareggiato a Napoli, vinceva 3-0 contro la Lazio. Ieri, differentemente dalla scorsa stagione, non si è fatta rimontare (ed ecco la maggiore consapevolezza). L’Atalanta per me è da scudetto. Il Napoli, che si può permettere di tenere in panchina uno come Osimhen, a me piace molto e può lottare per lo scudetto. Con un campionato a 95 punti, ti dico che il Napoli non ha possibilità, ma con un campionato che finisce con la prima ad 83 punti, secondo me il Napoli può dire la sua. In termini percentuali ti dico: 35% Juventus, 35% all’Inter, 25% all’Atalanta e 5% al Napoli.

Qual è stato fino ad ora, secondo te, il colpo di questo calciomercato?

Oggi ti dico Osimhen. Questo perché si tratta di un investimento clamoroso del Napoli (più da Real Madrid o Liverpool, a dir la verità), ed anche per il livello del giocatore. Uno con la testa a posto ed uno che sa fare tutto in mezzo al campo. Sa aiutare la seconda punta, sa fare gol, sa andare in velocità. E poi ti dico Hakimi.

Sei un esperto di Fantacalcio. I tuoi consigli in vista dell’asta per ogni reparto?

In porta scelgo Donnarumma al 100%, poi Hakimi. Papu Gomez a centrocampo (con opzione Kulusevski). In attacco varia molto dai gusti personali, ma ti dico Lukaku. Secondo me seguirà la scia di Immobile. Magari non ne fa 36, ma se dovessi scommettere su uno che ne fa 30, direi Lukaku.

Uno sguardo alla nuova giornata di Serie A. Avremo Lazio-Inter e Juventus-Napoli (ancora a rischio rinvio) tra i big match. Parliamone.

Juventus-Napoli
la vivrò con grande trasporto perché la commenterò su Sky. Una partita che mi ha sempre affascinato, anche quando il Napoli non era così in alto. Ho avuto la fortuna di essere il telecronista di questa partita già in tre occasioni. Oltre alla rivalità tra le squadre e tra le tifoserie, quest’anno c’è anche la rivalità tra i due allenatori. Anche senza Insigne, mi auguro che Gattuso confermi il 4-2-3-1. Per quanto riguarda la Juventus, dopo quanto di negativo visto a Roma, mi aspetto qualche altra sorpresa. Per quanto riguarda Lazio-Inter: mi aspetto che Conte trovi la formula giusta per tornare ad essere nuovamente credibili in fase difensiva. Se ne fai nove ogni due partite, può importare poco la fase difensiva. Ma poiché non puoi farne sempre nove..e la Lazio non è il Benevento..

Il saluto di Riccardo Trevisani a CIP

Un grande saluto ai lettori di CIP. Dopo Twitter, adesso ci siete anche voi a “cinguettare”.