Ribery, l’ultimo dei campioni in ‘provincia’ dopo aver raggiunto l’Olimpo
Ieri è stato reso ufficiale. Franck Ribery è un nuovo giocatore della Salernitana. Dopo l’esperienza a Firenze, Il campione francese sposa un altro progetto di rilancio da una piazza decisamente differente da quella del Bayern Monaco che ha contraddistinto la sua carriera. La voglia del campione di provare il sapore della ‘provincia’, dopo i riflettori dei grandi palcoscenici. Un modo per continuare a saziare la propria fame di pallone e di calcio vero e primordiale. Dopo aver raggiunto i propri sogni, mettersi a disposizione per regalare un sogno alle piazza colme di passione, ma prive delle scintillanti stelle di Hollywood. Ribery è l’ultimo di una lunga serie. Ecco quelli più significativi ed emblematici anche se la lista sarebbe lunghissima considerando anche il recente passaggio (ritorno, ndr) di Buffon al Parma, così come il trasferimento di Toni al Verona a fine carriera.
Baggio e Guardiola al Brescia
Come non iniziare dal Divin Codino Roberto Baggio. Pallone d’Oro nel 1993 e protagonista assoluto in carriera, principalmente con le maglie di Juventus e Fiorentina. A 33 anni, nel settembre del 2000, sbarca a Brescia dove l’entusiasmo è incredibile. Indossa la maglia delle Rondinelle per quattro stagioni e, nel 2001, vede arrivare un altro grande campione del calibro di Pep Guardiola. L’attuale allenatore del Manchester City si trasferì a Brescia dopo 11 anni al Barcellona contraddistinti da ben 163 presenze.
Zola al Cagliari
Conquistare l’Inghilterra tanto da guadagnarsi il soprannome di Magic Box, poi tornare in Italia per rispondere al richiamo delle proprie origini e lasciare il segno a 37 anni ripartendo dalla Serie B. Si parla di Gianfranco Zola che dopo 7 anni al Chelsea, arricchiti da 59 reti in 229 presenze, ha vestito la maglia del Cagliari dal 2003 al 2005. Il primo anno propizia il ritorno in Serie A dei sardi poi lascia il calcio giocato nell’estate del 2005.
Eto’o alla Sampdoria
Immaginarsi conquistare due Triplete consecutivi tra Barcellona e Inter. Nel caso dei nerazzurri, conquistare al primo anno un trofeo atteso dalla piazza per ben 45 anni. Dopodiché sposare la causa Sampdoria del neo presidente Massimo Ferrero, insediatosi da appena un anno. Sì, è quanto accadde nel 2015 quando Genova accoglieva il camerunense. La sua esperienza in blucerchiato non fu particolarmente memorabile: appena 18 presenze e 2 reti prima di volare in Turchia all’Antalyaspor dopo appena sei mesi.
Bierhoff al Chievo
Punta di diamante del Milan di Zaccheroni con cui conquistò uno scudetto. Punto di riferimento della Nazionale tedesca con cui vinse l’Europeo da protagonista nel 1996. Nell’estate del 2002, Oliver Bierhoff si trasferì al Chievo dove portò a referto 7 reti in 26 partite, utili per conquistare l’accesso alla Coppa Uefa.
Zico all’Udinese
Il suo approdo all’Udinese – nell’estate del 1983 – fu un vero e proprio caso Nazionale che portò anche al coinvolgimento dell’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini. Esploso nel Flamengo e noto in tutto il mondo, Zico scelse quella che veniva considerata una piazza ‘insolita’ per un campione del suo calibro. Carattere forte e talento cristallino. In Italia ci resta due stagioni dove mette a segno complessivamente 22 reti in 39 presenze.