TOP5

Regime Rossonero: Reazione, Rosa, Rientri e Record

La corsa del Milan continua e con la vittoria contro il Torino la squadra di Pioli si porta momentaneamente a +4 sull’Inter, +7 sulla Roma e +10 sulla Juventus, le tre contendenti allo Scudetto d’Inverno. Un primato che ieri sera si è manifestato nel segno della “R”, un Regime Rossonero: Reazione, Rosa, Rientri e Record.

R come Reazione

Il Milan di Pioli non è abituato a perdere. In campionato non succedeva dallo scorso 8 marzo (304 giorni e 27 partita fa) prima della sconfitta portata dalla Befana nella sfida contro la Juventus. Una caduta, però, rischiosa: talvolta può capitare che un impero si sgretoli alle prime difficoltà. Serviva una reazione immediata. E così è stato. Il Milan ha saputo reagire prontamente alla sconfitta nel big match contro la Juventus rifilando due gol già nel primo tempo ai cugini bianconeri del Torino. R come Reazione: quella che il Milan ha saputo tirar fuori nel momento in cui ce n’era bisogno.

R come Rosa

Nonostante i dubbi della critica, il Milan di Pioli ha dimostrato di poter affrontare, con l’attuale rosa a disposizione, le prove del campionato e nei mesi passati anche dell’Europa League. Nella prima metà di stagione i rossoneri hanno dato fondo a quasi tutti i componenti delle rosa, mettendo alla prova, quasi sempre superata, chi sembrava essere soltanto una riserva (vedi il recuperato Calabria, Dalot, Castillejo, Saelemaekers, Krunic e Brahim Diaz) e chi sembrava non essere ancora pronto per gareggiare a grandi livelli: Hauge su tutti, ma anche Gabbia, Kalulu e Colombo. Nella sfida di ieri contro il Torino, ad esempio, i rossoneri dovevano fare i conti con le assenze di Calhanoglu, Ibrahimovic, Rebic e Bennacer, fermandoci soltanto a quelli che sono considerati i “titolari”. Eppure Brahim Diaz e Leao non hanno fatto rimpiangere gli assenti. Il trequartista di proprietà del Real Madrid è stato protagonista in entrambi i gol rossoneri: suo l’assist per la prima rete firmata Leao e suo il “merito” del calcio di rigore poi trasformato da Kessiè. R come Rosa dunque, quella del Milan che non ha bisogno del miglior Rebic (ancora atteso in questa stagione) né di un vice Ibra, a lungo assente, ma degnamente sostituito da Leao.

R come Rientri

Anche la migliore rosa del mondo, però, ha bisogno dei rientri dei suoi campioni e quelli ufficializzati ieri, durante la sfida contro il Torino, per il Milan valgono oro. Oltre trenta minuti per Calhanoglu ed il finale di gara per Zlatan Ibrahimovic: rientri dorati. Dorati perché Calhanoglu ha sostituito contro il Toro proprio Brahim Diaz, uscito infortunato e dunque in dubbio per la prossima sfida contro il Cagliari e perché Leao, ammonito e diffidato, salterà anch’egli la sfida in terra sarda. Fuori le “riserve”, rientrano i “titolari”: tempismo perfetto. Le buone notizie dall’infermeria, però, non finiscono qui: il Milan recupererà in queste settimane anche Rebic e Krunic, alle prese con il Covid già da qualche giorno, Saelemaekers, Bennacer e Gabbia. R come Rientri dunque e sono rientri d’oro.

R come Record

E la partita contro il Torino scrive anche un’altra “R” nel quaderno rossonero, quello che segna l’iniziale di “Record”. Con le due reti siglate contro il Toro, già nel primo tempo della sfida di ieri sera, il Milan di Pioli ha scritto il suo nome nel libro dei Record della Serie A: mai nessuna squadra è riuscita a segnare due o più gol in più di sedici gare del girone d’andata come ha fatto il Milan quest’anno e soltanto l’Inter del biennio 1949-1951 è riuscito a fare altrettanto. Quell’Inter, di Tansini prima e Oliveri poi, non riuscì ad aggiudicarsi il titolo in nessuna delle due stagioni e nella seconda delle due arrivò proprio dietro il Milan Campione d’Italia. Che sia di buon auspicio per i rossoneri?

R come Regime Rossonero

E così la vittoria contro il Torino ricorda a tutti che il solo ed unico leader di questa prima metà di stagione resta il Milan di Pioli. I rossoneri cancellano la rumorosa sconfitta casalinga contro la Juventus reagendo subito e mettendo a tacere quegli scricchiolii che sarebbero facili da sentire per chi poggia il suo castello su basi poco solide: non è il caso del Milan. Le basi rossonere sono solide e sono state piazzate già dall’inizio del 2020, non a caso con l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic e la conferma di Stefano Pioli. Il Milan può, il Milan deve sognare in grande. Il Regime Rossonero è più solido che mai.

Share
Published by
Emilio Rumieri