Non è facile per nessuno giocare 80 minuti di una partita in inferiorità numerica. Ma se porti ti chiami Real Madrid, è normale suscitare qualche polemica di troppo dopo aver perso in casa contro il Levante. L’espulsione di Eder Militao al 9′ non deve costituire un alibi per la squadra di Zidane, capace di reagire quattro minuti più tardi con il gol del vantaggio siglato da Asensio. Dalla mezz’ora di gioco in poi, il blackout: pareggio di Morales al 32′ e rimonta completata con Roger al 78′, che al 64′ si era concesso addirittura il lusso di sbagliare un rigore. A preoccupare è sia il livello tecnico di una squadra che sembra non avere riserve adeguate alle qualità dei titolari. Ma anche lo stato mentale di una squadra che ha smarrito personalità e convinzione.
Queste le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa da Bettoni, vice allenatore dei blancos: “È una sconfitta dura da digerire, dopo il non minuto è diventata davvero una dura battaglia. Abbiamo segnato un bel gol e poi il pareggio del Levante ci ha buttato giù. Abbiamo iniziato molto bene il secondo tempo, abbiamo continuato a pressare alti e abbiamo mostrato vero carattere. Abbiamo avuto due occasioni e poi è arrivato il loro secondo gol. Abbiamo cambiato le cose ma non siamo riusciti a segnare. È una sconfitta dolorosa ma ho visto una squadra con una grande attitudine e personalità. La squadra era triste nello spogliatoio ma ha fame di lottare fino alla fine”.
Sono ore calde in casa Real Madrid. La posizione di Zidane è sempre più a rischio e il presidente Florentino Perez vorrebbe trattenere l’allenatore francese fino al termine della stagione, per poi puntare su Nagelsmann del Lipsia o su Allegri. In caso di risultato negativo contro l’Huesca, nel corso della prossima giornata della Liga, le cose potrebbero cambiare. Sarà infatti inevitabile procedere a un cambio in panchina per dare la scossa e non compromettere ulteriormente la stagione. La vittoria del campionato è ormai un miraggio (l’Atletico Madrid ha potenzialmente 13 punti di vantaggio), ma le merengues devono guardarsi anche alle spalle: Barcellona e Siviglia cercano il sorpasso. L’eliminazione dalla Copa del Rey contro l’Alcoyano (club di terza divisione) scotta ancora e l’unico obiettivo realmente perseguibile è la Champions League. L’Atalanta, però, non è un ostacolo da sottovalutare.