Real Madrid di Ancelotti, senza Sergio Ramos e con Mbappé?

Carlo Ancelotti

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Quando Carlo Ancellotti arrivò, per la prima volta, al Real Madrid, nel 2013, i Blancos venivano da anni di dominio blaugrana, in Spagna e in Europa. Era un Real decisamente ambizioso, quello ereditato da José Mourinho, che aveva lasciato con un secondo posto. Ambizioso e con un’ossessione: la decima Champions League da conquistare. In estate pochi acquisti ma mirati: Gareth Bale dal Tottenham, Daniel Carvajal dal Bayer Leverkuse, Isco dal Malaga, Illaramendi dalla Real Sociedad e Casemiro dal San Paolo. In uscita, Callejòn, Albiol e Higuain verso Napoli, e Özil all’Arsenal. Una rivoluzione che porta con sé la definitiva consacrazione di Benzema, che insieme a Cristiano Ronaldo e Angel Di Maria sarà decisivo per la conquista della Champions League.

In quella prima stagione alla guida del Real Madrid, Carlo Ancelotti arriva terzo in Liga, dietro ad Atletico Madrid e Barcellona, sconfitto in finale di Coppa del Re. L’anno dopo, forte della conquista della Champions League, arrivata battendo in finale l’Atletico Madrid di Simeone ai tempi supplementari (4-1) l’obiettivo è la Liga. Dove, però, non bastano 92 punti e 118 reti segnate per finire davanti al Barcellona. In Europa, l’avventura finisce invece in semifinale, e Florentino Perez, nonostante la Supercoppa Europea e il Mondiale per Club, a fine stagione decide di esonerare Ancelotti. Al suo posto arriverà Rafa Benitez, sostituito a metà stagione da Zinedine Zidane, protagonista di un ciclo incredibile, che ha portato al Real Madrid tre Champions League.

Con il ritorno, dopo sei anni, di Carlo Ancelotti in panchina, le ambizioni del Real Madrid non possono che essere quelle di sempre. Vincere, tutto quello che c’è da vincere. Una sfida a cui il tecnico italiano, che nelle ultime stagioni ha allenato Napoli ed Everton, manca da un po’, ma che certo non impensierisce. Trova un Real Madrid assai diverso, con tanti debiti da cui rientrare, qualche certezza in meno in campo, ma anche tantissima qualità. E qualche spina. Come il rinnovo di Sergio Ramos, che tarda ad arrivare, e che alla fine, dopo anni di madridismo, potrebbe cambiare aria. Pare, dai media spagnoli, che abbia rifiutato una proposta da parte del club che gli offriva il 10% in meno di quanto guadagna attualmente.

Altro nome che torna in ballo in uscita è quello di Varane, che ha di sicuro nel PSG un grande estimatore. La sua assenza tra le foto del nuovo kit del Real Madrid ha fatto scattare l’allarme, ma non è detto che abbia un grosso significato. Chi, invece, potrebbe tornare al centro del progetto, è Gareth Bale. Il Tottenham, in realtà, potrebbe rinnovare il prestito per un altro anno, ma le due stagioni del gallese alla corte di Carlo Ancelotti furono le sue migliori in Spagna. Magari, ma qui siamo nel campo delle ipotesi di mercato, neanche troppo originali, con un altro fenomeno al suo fianco: Kylian Mbappé.

L’attaccante del PSG, anche lui alle prese con un rinnovo che tarda ad arrivare, è il sogno di Florentino Perez, l’unico in grado di rinverdire i fasti di un passato non così lontano. E di riaccendere l’entusiasmo di un tifo che, tra pandemia, crisi finanziaria del club e magagna Super Lega, con Carlo Ancelotti vuole ritrovare l’armonia perduta. Missione complessa, quella dell’allenatore lasciato libero dall’Everton (un atto d’amore non da poco), che però ha dalla sua l’esperienza e la conoscenza di un ambiente in cui è sempre stato amatissimo.