Zinedine Zidane è a rischio esonero dopo due mesi e mezzo dall’inizio della stagione. Il suo Real Madrid sembra un lontano parente dalla squadra che ha vinto La Liga nello scorso campionato, la partenza è stata, infatti, da incubo. Ad oggi si trova al quarto posto con prestazioni molto altalenanti. Ma la preoccupazione maggiore è per la Champions League. I Blancos rischiano seriamente l’eliminazione in quello che veniva definito un girone abbordabile. Zidane sembra non avere più l’appoggio deciso di tutte le componenti, spogliatoio compreso, e non si escludono decisioni repentine anche prima dell’ultima partita contro il Borussia Monchengladbach.
I numeri di questo Real Madrid da incubo sono molto chiari. In 15 partite tra campionato e coppa sono arrivate sette vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte, di cui due, brucianti, contro lo Shakthar Donetsk. L’ultima, quella di ieri sera, rischia di far traboccare il vaso. Il Real Madrid, infatti, deve solo vincere l’ultima partita o comunque fare più punti degli ucraini per assicurarsi il passaggio del turno. Le possibilità ci sono, ma dovrà affrontare un Borussia che ha bisogno di almeno un punto. C’è qualità, ma il Real Madrid è una squadra che subisce troppo. 21 gol subiti in 15 partite a fronte di 25 fatti, tutta un’altra storia rispetto al muro che ha permesso il trionfo in campionato nell’estate scorsa.
Ma i problemi di Zidane non sono solamente i numeri. Ci sono stati e continuano ad esserci tanti infortuni. Basti pensare a Sergio Ramos, a Valverde, a Benzema solo per fare un esempio. C’è un problema di preparazione, comune a tutte le squadre, che non fa rendere la squadra con continuità. E soprattutto c’è un problema di fiducia che fa rendere molti al di sotto delle proprie capacità. Un esempio lampante è Asensio che in nove partite non ha fatto nè gol nè assist, ma anche Vinicius (fondamentale solo contro l’Inter), Jovic e molti altri.
Tifosi e stampa lo criticano anche per le sostituzioni tardive. Ieri sera, infatti, i cambi sono arrivati solo a 23 minuti dalla fine quando il Real Madrid era in svantaggio e le cinque sostituzioni vengono usate raramente. Tutto questo anche se ci sono infortuni durante le partite e con le gare molto ravvicinate.
Lo stesso Zidane non sembra più lo stesso in questo Real Madrid da incubo. Il francese sembra incapace di mantenere la leadership e di dare sicurezza. Per il momento, però, lui rimane al timone della squadra: “Non penso di dimettermi. Abbiamo avuto momenti complicati. È una brutta situazione a livello di risultati. Ma bisogna andare avanti.”