Razzismo Maignan, ricorso Udinese parzialmente accolto: le ultime
Razzismo Maignan – Il Giudice Sportivo ha accolto parzialmente il ricorso dell’Udinese: lo Stadio friulano sarà aperto al pubblico. Chiusa soltanto la Curva Nord per due turni.
Prosegue il caso di razzismo legato a Mike Maignan. Durante la sfida al Bluenergy Stadium contro l’Udinese, il portiere del Milan è stato vittima di cori denigranti per il colore della sua pelle, valsi la momentanea sospensione della partita da parte del direttore di gara. Nei giorni seguenti è arrivata la pesante sanzione del Giudice Sportivo ai danni del club friulano.
Il comunicato: “Non sono state riportate, durante e dopo i fatti, e nonostante i 2 annunci al pubblico, chiare manifestazioni di dissociazione da tali intollerabili comportamenti da parte dei restanti sostenitori”, motivo per cui a pagare non è solo un settore del Bluenergy Stadium ma l’intero stadio; come attenuante, che evita ulteriori giornate di stop, la collaborazione garantita dall’Udinese“. Fattore che obbligherebbe l’Udinese di Gabriele Cioffi a giocare a porte chiuse sabato 3 febbraio contro il Monza. Tuttavia, secondo le ultime direttive i tifosi bianconeri potranno continuare ad andare allo Stadio per sostenere i propri colori.
Razzismo Maignan, ricorso Udinese parzialmente accolto: le ultime
L’Udinese potrà continuare a giocare davanti a quasi tutti i propri tifosi. Secondo quanto riportato da calciomercato.com, la Prima Sezione della Corte Sportiva d’Appello Nazionale ha infatti parzialmente accolto il ricorso avanzato dal club friulano. I nuovi dettami della sanzione sul caso di razzismo di Mike Maignan prevedono l’obbligo di chiusura della sola Curva Nord per le prossime due gare di campionato contro Monza (3 febbraio) e Cagliari (18 dello stesso mese). Il resto del Bluenergy Stadium sarà regolarmente aperto al pubblico.
Il presidente dell’Udinese, Gianpaolo Pozzo, ha voluto rilasciare ai taccuini de Il Messaggero importanti dichiarazioni sul caso di razzismo di Mike Maignan: “Udinese vittima di un’ingiustizia. Il nostro pubblico si è sempre distinto per il comportamento corretto, non a caso abbiamo ricevuto due coppe disciplina mentre dopo quanto accaduto nella partita con il Milan c’è stata quasi una persecuzione mediatica che reputo sicuramente sproporzionata rispetto ai fatti che hanno coinvolto solo 5 persone su 25mila che tra l’altro non si sono accorte di nulla. Per questo motivo abbiamo deciso di lanciare un messaggio chiaro contro il razzismo ma non volevamo che a parlare fosse solo l’Udinese e quindi abbiamo deciso di promuovere una campagna anonima, in modo che tutti i friulani potessero identificarsi“.