Razzismo Maignan, parla anche Maresca: “Ho agito da fratello”

maignan razzismo

Photo by: Getty Images - calcioinpillole.com

Maignan Razzismo – L’arbitro Maresca ha rivelato cosa è successo e come ha agito al momento del caso di razzismo nei confronti di del portiere rossonero in Udinese-Milan.

Udinese-Milan, terminata sul punteggio di 2-3 per i rossoneri, è stata però macchiata da un brutto episodio di razzismo nei confronti di Mike Maignan. Il portiere rossonero è stato insultato per il suon colore della pelle ed ha deciso di lasciare il campo visibilmente scosso emotivamente. Tutto il Milan ha poi abbandonato il campo in segno di solidarietà verso il proprio compagno di squadra e l’arbitro Maresca ha deciso di sospendere momentaneamente la partita. Proprio il direttore di gara ha detto la sua sul brutto episodio di razzismo. Ecco le sue dichiarazioni all’ANSA.

Le parole di Maresca sul caso di razzismo nei confronti di Maignan

maignan razzismo
Photo by: Getty Images – calcioinpillole.com

A seguito dell’interruzione di circa cinque minuti nel match tra Udinese e Milan, per via degli insulti razzisti nei confronti di Maignan, ha parlato l’arbitro della partita Maresca.Mi sono comportato da fratello maggiore, ho provato sincero dispiacere per Maignan che era chiaramente colpito sul piano emotivo: che disagio ho provato per quei buu beceri… Fermo restando che il regolamento è chiaro, la linea dell’Aia e del designatore Rocchi non ammettono equivoci e io mi sono limitato a seguirli, come è mio dovere”.

Anche Gravina interviene

Anche il presidente federale Gabriele Gravina è intervenuto a seguito dello spiacevole caso Maignan. “Ho voluto manifestare la solidarietà a Maignan e condannare in maniera molto ferma quanto accaduto a Udine – ha detto il numero uno della Figc in un’intervista al Tg1 -. Le nostre norme del 2019 hanno funzionato, nessuno ha girato il proprio sguardo dall’altra parte, vuol dire che le norme hanno tenuto, ora bisognerà capire quali saranno le sanzioni. La sospensione è un messaggio molto forte, ma la sospensione o la chiusura definitiva di una partita di calcio con migliaia di spettatori allo stadio è un problema di ordine pubblico, non spetta a noi e noi non vogliamo sostituirci a chi ha il dovere, l’obbligo e il diritto di gestire l’ordine pubblico”.