Razzismo Maignan, individuati altri 4 tifosi: pronto il Daspo
Razzismo Maignan – Proseguono le indagini sui cori di matrice razzista nei confronti del portiere del Milan, Mike Maignan. Individuati altri 4 tifosi dell’Udinese: pronto il Daspo.
Proseguono spedite le indagini portate avanti dagli organi di competenza sul triste caso di razzismo che ha colpito il portiere del Milan, Mike Maignan, durante la gara di campionato contro l’Udinese presso il Bluenergy Stadium. Dopo aver individuato il primo “tifoso” artefice degli insulti di matrice razzista nei confronti del giocatore rossonero, giungono altre 4 identificazioni ad opera della Polizia di Udine. Gli individui sono stati già stati sottoposti al Daspo per 5 anni. Ora si attende la prossima mossa del club friulano che, dovrebbe bandirli a vita dal proprio stadio, come successo per il primo caso.
Razzismo Maignan, individuati altri 4 tifosi: il comunicato
Ottime notizie da parte del Corpo di Polizia di Udine, artefice di aver individuato altri 4 tifosi protagonisti di cori razzisti nei confronti di Mike Maignan. Di seguito, la nota ufficiale: “Nel prosieguo delle attività investigative relative agli episodi di razzismo verso il portiere del Milan Maignan, che hanno determinato l’interruzione temporanea dell’incontro di calcio Udinese-Milan, grazie ad un’opera certosina di analisi incrociata delle immagini del sofisticato impianto di video-sorveglianza presente presso lo Stadio Bluenergy, ha individuato 4 soggetti indiziati di avere proferito invettive a sfondo razzista, quali ululati, “negro”, “scimmia”. Si tratta di due uomini ed una donna di 45, 32 e 34 anni della provincia di Udine e di un uomo di 42 anni di Udine, tutti deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Udine che sta coordinando le attività di indagine“.
“Contestualmente, il Questore della Provincia di Udine ha emesso nei suoi confronti un Daspo per la durata di cinque anni (misura massima prevista trattandosi di soggetti non recidivi). Il risultato ottenuto giunge a poche ore di distanza dall’evento, grazie alla meticolosa attività posta in essere dagli uomini della Polizia di Stato che hanno visionato per ore le diverse riprese dell’impianto di videosorveglianza, incrociandole, sino a giungere all’odierno risultato“.