Claudio Ranieri torna a parlare di calcio dopo l’esperienza al Watford in Premier League. L’ex allenatore della Sampdoria ha analizzato la situazione in Serie A, facendo il punto sulla lotta Scudetto. Dalla Juventus, al Milan fino a Napoli ed Inter, le parole di Ranieri alla Gazzetta dello Sport.
“Solo per un po’, perché poi si torna coi piedi per terra quando vedi cose incredibili”.
“Lo hanno voluto sia Zelensky che Putin. Segno che è senz’altro un uomo di ottime qualità”.
“La Juve è fuori. Dovrebbe accadere un cataclisma perché torni in corsa. D’altronde lo ha detto anche Allegri, che comunque sono convinto farà spingere i suoi fino alla fine. Forse Milan e Napoli ora hanno qualcosa in più sotto questo punto di vista. Io, oltre a essere “allegriano”, ho enorme stima per Inzaghi, a cui a inizio stagione, con le cessioni importanti che aveva dovuto gestire, non era stato dato molto credito”.
“Detto che Luciano ha vinto il campionato in Russia, qualcosa avrebbe potuto pesare, però adesso conta ciò che la squadra riesce a recepire. Gli alti e bassi sono capitati a tutti. C’è da dire che magari Spalletti è stato già abituato a guidare squadre forti, penso alla Roma, mentre Inzaghi e Pioli in questo senso hanno un po’ meno esperienza”.
“Un asso sulla panca… Zlatan adesso è una specie di capitano non giocatore, ma quando ritornerà in condizione riprenderà subito il proprio spazio”.
“Certo. In questa fase tutto può contare. Infortuni, squalifiche e naturalmente la fortuna”.
“Non sono d’accordo. In una volata di facile non c’è più niente”.
“Avendo il supporto della squadra, il peso tocca agli attaccanti, che devono fare gol. Quindi la responsabilità è su Osimhen, Giroud e Dzeko. Il primo ha l’entusiasmo della gioventù e sta facendo molto bene. Il francese mi piace molto. la sua stagione è positiva e ha segnato gol pesanti. E a proposito di esperienza, occhio a Dzeko. Ha tutto quello che serve per vincere”.