Raiola a TMW: “Pogba-Juve? Sognare è gratis. Bugie su ruolo agenti”
Intervistato in esclusiva ai microfoni di tuttomercatoweb, l’agente Mino Raiola ha parlato a tutto tondo della situazione dei suoi assistiti più celebri e al centro delle principali voci di mercato.
Queste le parole del procuratore in occasione dell’Assemblea della Italian Associaton Football Agent a Roma:
Sull’ipotesi Pogba–Juventus: “Sognare è gratis. Chi non sogna non vive e io i sogni non voglio negarli a nessuno. Li faccio anche io i sogni quindi va bene così. Poi vediamo se si riesce a trasformarli in realtà“.
“Dicembre è il mese per sognare, con Natale e alle altre feste. é ancora presto vediamo cosa succede. Non so perché ma quando si parla di Pogba, in Inghilterra si svegliano pure i morti. Meglio stare zitti quindi, anche perché se qualche ex giocatore dello United se non parla di Paul o di me non ha niente altro da dire. Quindi è meglio tacere“.
“Non so se per Donnarumma il dualismo con Navas sia un problema, ma penso che sappiamo tutti come andrà a finire questa storia. E andrà a finire bene per Gigio. Serve solo un po’ di pazienza. Capisco che non è abituato alle panchine, ma col dialogo e con la calma si sistema tutto“.
“Sul futuro di de Ligt non lo so. Ora siamo a novembre, questa domanda devi farmela a maggio ora no so risponderti. Stessa cosa di Romagnoli col Milan. Se ne parla a maggio non adesso“.
“Su Mkhitaryan sentite la Roma. Io ora sono qui per un’assemblea e non per parlare di mercato. Oggi combattiamo una cosa più grande del mercato. Questa concezione negativa sugli agenti dobbiamo cambiarla, e questo è colpa della FIFA che ha detto molte cavolate a riguardo. Noi siamo qui per difendere la nostra categoria, anche se non siamo simpatici a qualcuno. Il 90% delle persone nemmeno sa cosa sia un agente nel calcio, ma io prima che lasci voglio che questa coa cambi. Vorrei un modello e un’industira nuova. Diciamo cose che fanno bene non solo a noi, ma a tutto il mondo del calcio, giocatori compresi“.
“La nostra funzione è anche addossarci le colpe che non abbiamo. Gli errori dei giocatori sono solo colpa nostra, i loro meriti sono solo loro, Ma va bene così. Non voglio essere un santo, solo chi è intelligente faccia le su considerazioni“.