Racconto Mondiale: Brasile 2014, trionfo Germania e disfatta verdeoro

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(Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

Brasile 2014 è l’anno della Germania, che nel cielo di Rio de Janeiro alza la sua quarta Coppa del Mondo. Ed è l’anno anche della grande delusione dei padroni di casa, disintegrati in semifinale proprio dai tedeschi in quella che è la più grande disfatta dai tempi del Maracanazo del 1950.

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(Photo by Matthias Hangst/Getty Images)

Brasile 2014, le squadre

La grande favorita è ovviamente il Brasile padrone di casa. Guidato dall’astro nascente Neymar, il CT Scolari poteva contare su fenomeni come Marcelo, Dani Alves, Maicon e Thiago Silva, oltre a gente come Fernandinho, David Luiz, Hulk e Fred. C’è l’Olanda di Robben, Van Persie e Sneijder, c’è la Spagna Campione in carica di Iniesta, Xavi, Casillas, Sergio Ramos, Fernando Torres, Piquè e David Villa. L’Inghilterra porta Gerrard, Lampard e Rooney, la Francia Benzema e Pogba, l’Argentina schiera Messi, Di Maria, Aguero, Higuain e Mascherano. Infine, nella Germania ci sono Ozil, Neuer, Muller, Klose, Khedira, Lahm, Hummels e Gotze.

L’Italia si fonda sulla BBBC della Juventus, con Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo ci sono Pirlo e Marchisio, affiancati da Verratti, De Rossi e Thiago Motta. Davanti, il CT Prandelli si affida alla coppia Balotelli-Cassano, con Insigne e i due torinisti Cerci e Immobile.

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Le gare e la delusione azzurra

Il Brasile deve condividere il primo posto del proprio girone con il Messico – verdeoro primi per la differenza reti -, mentre nel girone B fa rumore il tonfo della Spagna Campione in carica, demolita dall’Olanda nella prima gara della manifestazione per 5-1 – Orange a punteggio pieno – e fuori al primo turno, dietro al Cile. Nel girone C sorprendono Colombia e Grecia, mentre nel gruppo D si assiste ad un’altra cocente delusione, quella dell’Italia che esce nella fase a girone come nel 2010. Dopo la vittoria contro l’Inghilterra, gli azzurri crollano sotto i colpi di Costa Rica – che vince clamorosamente il girone – e Uruguay, nel match in cui si ricorda il morso di Suarez a Chiellini. La Francia vince il gruppo E, l’Argentina il gruppo F e la Germania il gruppo G, in cui un’altra vittima illustre abbandona la competizione come il Portogallo. Infine, anche il Belgio si qualifica per gli ottavi di finale vincendo il gruppo H.

Agli ottavi, tutte gare tiratissime. Il Brasile elimina il Cile ai rigori, così come il Costa Rica con la Grecia. Germania e Argentina hanno bisogno dei supplementari per battere Algeria e Svizzera, mentre l’Olanda ha la meglio sul Messico grazie ad un rigore al 94′ di Huntelaar. Anche il Belgio vince ai supplementari con gli USA, mentre Francia e Colombia passano con un doppio 2-0 contro Nigeria e Uruguay. Ai quarti la Germania elimina la Francia, così come il Brasile fa con la Colombia. L’Argentina batte il Belgio e l’Olanda elimina ai rigori il Costa Rica.

Il Mineirazo

È il momento delle semifinali. Ed è un momento storico. L’8 luglio 2014, il Brasile attende la Germania al Mineirao. L’ultimo sforzo prima della finale per riprendersi quel che è stato perso nel 1950. E invece, si verifica una nuova tragedia sportiva. Dopo 29 minuti di gioco, i tedeschi sono avanti per 5-0 di fronte ad un pubblico che non crede ai propri occhi. Tifosi in lacrime e calciatori increduli che vengono letteralmente annichiliti dai teutonici. Nella ripresa altri 2 gol e a nulla serve la rete di Oscar al 90′: è 7-1 nella serata rinominata Mineirazo, in ricordo del Maracanazo del 1950 – la vittoria dell’Uruguay in finale.

Nell’altra semifinale l’Argentina suda ma alla fine si qualifica ai calci di rigore contro l’Olanda, che vincerà la finalina contro i verdeoro ormai svuotati – 3-0 il risultato finale.

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(Photo by Matthias Hangst/Getty Images)

La finale e il trionfo tedesco

Si arriva così all’ultimo atto. L’Argentina sogna il tris a 28 anni di distanza dall’ultima volta – contro lo stesso avversario -, la Germania cerca il poker – e il remake di Italia ’90, contro l’Albiceleste. Gara tiratissima al Maracanà, dove arbitra l’italiano Rizzoli. Higuaìn si divora almeno un paio di occasioni, Howedes colpisce un palo. Nella ripresa vince la paura e si va ai supplementari. L’Argentina fallisce un’altra grande chance con Palacio, mentre la Germania punisce. È Mario Gotze a diventare l’eroe della serata, segnando su assist di Schurrle il gol del definitivo 1-0 a 7 minuti dai rigori.